ROCCASTRADA – Taglio del nastro per il nuovo presidio sanitario di Ribolla che è stato inaugurato questa mattina alla presenza del sindaco del Comune di Roccastrada, Francesco Limatola, del direttore generale della Usl Toscana Sud-est, Antonio D’Urso e degli assessori regionali Simone Bezzini e Leonardo Marras.
«Quando s’inaugura un’opera pubblica è sempre un momento importante per la comunità – ha esordito Francesco Limatola -. Quando l’opera pubblica porta servizi alla comunità, quell’opera acquista importanza e rilevanza. Oggi inauguriamo un intervento che fa parte di un ampio progetto di rigenerazione urbana dal valore complessivo di 732mila euro e che consta di due interventi: uno di viabilità e l’altro la costruzione dell’ambulatorio».
L’area dove si trovava l’ex presidio sanitario, ormai inagibile, torna a nuova vita: adesso il nuovo ambulatorio – costruito con tutte le tecnologie che consentono l’abbattimento dei consumi – diventa operativo a tutti gli effetti come presidio sociosanitario, per accogliere e implementare servizi sociosanitari.
«Noi abbiamo bisogno di una sanità territoriale fatta di figure di comunità che lavorino insieme e si prendano carico delle esigenze dei cittadini – ha aggiunto Limatola-. Il nuovo sito sociosanitario sarà messo a disposizione della Asl ed è destinato ad accogliere medici di medicina generale, il pediatra di libera scelta, l’infermiere di comunità e la figura dell’assistente sociale che insieme lavoreranno per garantire un servizio alla comunità. Purtroppo, in questo momento storico mancano i medici: dal primo gennaio il comune di Roccastrada non ha un pediatra di libera scelta e spero che presto possiamo averlo».
«Quando si parla di rigenerazione urbana di pensa alle grandi città – ha poi concluso il sindaco -, invece la regione Toscana ha deciso di estendere il concetto anche ai piccoli comuni delle aree interne. Quello che succede qui oggi a Ribolla è un intervento che ha messo insieme la realizzazione di un’opera pubblica con il miglioramento della viabilità in un progetto di pianificazione urbanistica molto ampio. Ringrazio l’ufficio tecnico del comune, tutta la squadra e le ditte che hanno lavorato al progetto, il Coeso, la Asl e tutte le figure che hanno dato il loro contributo»
«In questo momento storico – ha commentato Simone Bezzini – parliamo molto di prossimità e di organizzazione sanitaria territoriale. Oggi abbiamo una delle dimostrazioni di ciò che stiamo facendo e come Regione Toscana abbiamo una grande sfida: quella di declinare il nuovo modello di assistenza territoriale alla specificità dei singoli territori. Queste strutture servono a garantire servizi di prossimità, evitare alle persone di percorrere chilometri per i servizi di routine. Questo è l’elemento che va evidenziato e che rappresenta orgoglio per la comunità».
«Quando diventai sindaco – ha aggiunto Leonardo Marras -, in questo luogo c’era già un distretto sanitario che era stato dichiarato inagibile. Oggi torniamo a calpestarlo e la bravura del Comune è stata pensare a questa parte del centro abitata in un altro modo. Un progetto di rigenerazione che richiama una funzione antica e che oggi si rinnova: la sanità rurale ha necessità di avere degli spazi che intervengono nel territorio, con servizi ospedalieri che possono alleggerire il lavoro dei grandi centri. Questo è un luogo che per me diventa un momento di rinascita e raggiungimento di un sogno che si avvera. Ora va riempito di servizi e ripensato rispetto alla funzione di venti anni fa. Si punta su servizi di presidio, così questi luoghi possono avere nuova importanza laddove i servizi garantiti dalle strutture centrali sono sempre più rarefatti».
«Con l’inaugurazione di oggi – è intervenuto infine il direttore generale della Usl Toscana sud-est, Antonio D’Urso – si realizza un progetto significativo, grazie all’aiuto del sindaco e amministrazione. Questa à la direzione verso cui andiamo, ovvero, realizzare presidi di comunità in piccole strutture dove tutti possono trovare una risposta. L’idea di centralizzare in un unico spazio medici di famiglia, infermieri e assistenti fa la differenza e questa è la direzione verso cui stiamo andando. Questo è il primo esempio della nuova epoca, la prima struttura in cui mettiamo insieme questi ingredienti e sono convinto che il risultato sarà di grande risposta per il territorio»