GROSSETO – «Nel dibattito intorno alla crisi del centro storico c’è un grande assente: il Marraccini. Per questo, attraverso il nostro capogruppo Carlo De Martis, abbiamo presentato un’interrogazione che sarà discussa nel consiglio comunale di giovedì 13 aprile» afferma Grosseto città aperta.
Come Grosseto città aperta «crediamo fortemente nella valenza strategica del vecchio cinema nell’ambito di una più complessiva visione di rilancio del cuore della nostra città, ragione per la quale in questi anni abbiamo ripetutamente sollecitato l’Amministrazione comunale affinché il Marraccini venisse restituito ai grossetani».
«Da ultimo lo abbiamo fatto con una proposta, approvata dal consiglio comunale e quindi attuata dalla giunta con una delibera dello scorso gennaio, che ha stabilito che il futuro dell’ex cinema sarà deciso attraverso un processo partecipativo che andrà a coinvolgere la comunità locale, ricorrendo agli strumenti ed alle risorse economiche messe a disposizione dalla regione con la legge n. 46/2013».
«Le tempistiche si stanno tuttavia allungando oltremisura – afferma De Martis -, da cui l’interrogazione che abbiamo presentato al sindaco ed all’assessore competente per riportare il tema del Marraccini al centro del dibattito e, soprattutto, per conoscere le cause dei ritardi che si stanno accumulando. Perché, a termini di legge, la Regione avrebbe dovuto esprimersi sul progetto preliminare del comune entro lo scorso 1° marzo e, in caso di esito positivo, nei successivi trenta giorni lo stesso comune avrebbe dovuto predisporre e trasmettere la progettazione analitica del processo partecipativo».
«Ad oggi, però, sull’iter è sceso il silenzio più assoluto, e non è dato sapere se ciò dipenda da un ritardo della regione o da mancanze della nostra amministrazione comunale».
«Nel frattempo attendiamo anche di sapere, più in generale, cosa intendano fare per il centro storico il sindaco ed i suoi assessori dopo l’incontro straordinario avuto giovedì scorso con le organizzazioni di categoria. Un incontro in cui la giunta si è limitata all’ascolto, lasciando spiazzati in molti. Perché se certamente è sempre opportuno e meritorio ascoltare le istanze ed i bisogni della comunità, dopo quasi sette anni di governo ci si attendeva che questa amministrazione avesse già piena contezza delle problematiche del centro storico e, magari, avesse già in cantiere se non delle soluzioni quantomeno delle strategie».
«E invece no. Nessuna soluzione, nessuna strategia, nessuna idea, neppure da parte dell’assessore Fabrizio Rossi, insolitamente silente nonostante su di lui gravi la responsabilità della delega al centro storico (così come, peraltro, anche quella all’urbanistica, ma in quella veste ha già fatto pure troppo per il centro storico, dando il via all’iter per il maxiampliamento dei due centri commerciali)» prosegue De Martis.
«In definitiva solo un approccio estemporaneo ed emergenziale, un incontro convocato in fretta e furia per arginare il polverone sollevato dall’ennesima saracinesca tirata giù, sennonché a questo giro non c’era tappeto tanto grande sotto il quale nasconderlo, perché la saracinesca era quella del Centro commerciale naturale. Che poi, peraltro, è solo la punta dell’iceberg».
«Grosseto Città Aperta, come sempre, continuerà a mettere a disposizione il proprio contributo nell’interesse della città, così come fatto per la rigenerazione dell’ex cinema Marraccini, offrendo non solo proposte concrete ma anche un approccio alternativo, perché siamo convinti che quello che fin qui è mancato sia una visione d’insieme. In altri termini una vera e propria politica per il centro storico che, obiettivamente, questa amministrazione non ha mai avuto» conclude la nota.