ORBETELLO – Hypermaremma inaugura ufficialmente la sua quinta edizione con Tulip, la monumentale opera scultorea dell’artista Virginia Overton, posizionata sulle rive della Laguna di Orbetello che ha già scatenato un acceso dibattito nella comunità.
«Posizionata presso la Polveriera Guzman – illustrano i responsabili dell’associazione Hypermaremma – e fronteggiando la laguna, Tulip è un’opera di 6 metri d’altezza in calcestruzzo punteggiata da una costellazione di ‘finestrelle’ di vetro rosa. Disposti “schiena contro schiena”, tre segmenti verticali ricavati da stampi preesistenti e tipicamente utilizzati per la costruzione di grandi gallerie formano una struttura eretta che si apre verso la volta celeste. Presentata per la prima volta in occasione della 59° Biennale di Venezia, Tulip attiva una nuova forma di collaborazione che punta a condividere importanti produzioni esistenti in dialogo con il paesaggio della Maremma».
Tulip è già visibile da qualche giorno e ha immediatamente colpito nel segno, attirando su du sé una vivace attenzione, in alcuni casi sfociata anche in critiche molto severe da parte della cittadinanza, a cui l’assessore al turismo e alla cultura, Maddalena Ottali, ha risposto in occasione dell’inaugurazione dell’opera, a cui hanno presenziato anche l’artista e i responsabili di Hypermaremma, Carlo Pratis, Giorgio Galotti, Matteo d’Aloja.
«Ci sono stati diversi commenti, alcuni sgarbati – sottolinea Ottali – altri più soft, alcuni sensati, ma in ogni caso siamo felici che l’opera abbia scatenato così tante emozioni perché l’arte deve far discutere. La percezione che si ha dell’arte è soggettiva ma ciò non sminuisce il valore di avere a Orbetello l’opera di un’ artista riconosciuta a livello internazionale, che ha esposto prima a Venezia, la laguna più importante d’Italia, e poi ha scelto personalmente il sito dove trasferire “Tulip”».
«Per questo – prosegue l’assessore – ringrazio molto Hypermaremma con cui collaboriamo dal 2021 per la realizzazione di un meraviglioso museo a cielo aperto che abbiamo intenzione di implementare e farlo diventare un fenomeno radicato sul territorio, un festival che nasce per essere inclusivo e rispettoso del territorio e che, per l’istallazione delle opere, sceglie anche aree che necessitano una riqualificazione. Qui sulle mura di Levante è già iniziato un lavoro di riqualificazione con il riposizionamento delle palme, poi arriveranno anche gli altri interventi, della cui necessità siamo ben consapevoli, dalla sostituzione delle panchine, all’intervento sulle mura».
«Il lavoro della Overton – aggiungono gli organizzatori – dialogherà con la storica architettura della Polveriera Guzman: edificio costruito nel 1692, in epoca spagnola, dall’architetto fiammingo Ferdinand De Grunembergh. Nel corso della storia fu utilizzato come deposito di polveri da sparo, rimanendo chiuso al pubblico per molto tempo. Attualmente è la sede del Museo archeologico di Orbetello dove reperti etruschi, romani e medievali, recuperati nelle località limitrofe, sono conservati per raccontare le gesta delle popolazioni del passato. Sebbene nascosto da un’apparente imperscrutabilità, il medium impiegato non viene mai scelto da Virginia Overton puramente per la sua estetica, ma anche per la sua storia e per il potenziale futuro che racchiude. Interessata al riciclo, alla ricontestualizzazione e al riadattamento, Overton utilizza spesso materiali riciclati o ready-made che trova nei detriti della vita quotidiana del paesaggio urbano».
«L’interesse di Overton per l’arte pubblica – concludono da Hyoermaremma – ha origine dalla sua funzione simbolica all’interno di uno spazio collettivo, dove le sue sculture spesso richiamano l’attenzione sull’inesorabile necessità di equilibrio delle dimensioni e gravità. II pubblico è invitato a muoversi intorno all’opera e alle sue panchine circostanti senza prediligere un’unica prospettiva. Tulip e il paesaggio maremmano riflettono sul nostro territorio e sulla nostra comunità, mettendoli entrambi in primo piano».
Virginia Overton è nata a Nashville, Tennessee, nel 1971 e vive e lavora a Brooklyn, New York. Il lavoro di Overton comprende installazioni, sculture e fotografie ed è il risutato della sua risposta intuitiva ad uno spazio specifico.
Da un processo di ricerca ed esplorazione, l’artista crea opere che riattivano esperienza spaziale e sensoriale dello spettatore con un’elegante fisicità Improntata a unetica del risparmio, Overton impiega materiali quotidiani ed elementari per confrontarsi con un luogo, la sua posizione geografica e la sua storia. Tavole di legno, travi, metallo, fango, cartongesso e mattoni – oggetti
comunemente associati al lavoro edile o all’agricoltura – vengono tagliati, piegati, impilati e martellati, spesso fino al raggiungimento del limite físico del materiale. Evocando la potenza e la qualità sensoriale dei materiali, le sue sculture e installazioni mostrano l’energia e le associazioni racchiuse nelle loro parti costitutive.
Tra le sue mostre personali: Frist Art Museum, Nashville (2022); Goldsmiths
OCA Londra (2022); White Cube Hong Kong (2020): Socrates Sculoture
Park, New York (2018); Museum of Contemporary Art Tucson, Arizona
(2017); Whitney Museum of American Art, New York (2016): Aldrich
Contemporary Art Museum, Ridgefield. Connecticut (2016); Museum of
Contemporary Art, Miami (2014); Westfalischer Kunstverein, Münster, Germania (2013); Kunsthalle Ber, Svizzera (2013); The Power Station, Dallas, Texas (2013); e The Power House, Memphis, Tennessee (2007). Tra le mostre collettive figurano la 59ª Biennale di Venezia (2022); The Ranch, Montauk, New York (2021); Hayward Gallery, Londra (2020); Front Triennial, Cleveland (2018); Museum of Contemporary Art, Detroit, Michigan (2017): Institute of Contemporary Art, Philadelphia, Pennsyivania (2016).
lI suo lavoro è rappresentato dalle gallerie White Cube (che ha collaborato attivamente con Hypermaremma per l’esposizione di Overton a Orbetello), Bortolami e Gallerie Francesca Pia