GROSSETO – Amedeo Vasellini, coordinatore del Gruppo del vicinato centro storico, ha partecipato, assieme ai rappresentanti di categoria e di associazione dei commercianti, degli esercenti e degli artigiani, alla Camera di commercio, nonché numerosi altri rappresentanti della società civile, all’incontro di ascolto, promosso dal sindaco e dalla Giunta del Comune di Grosseto, sulle problematiche riguardanti il Centro commerciale naturale del centro storico, “in affanno e in procinto di gettare la spugna”.
Prendendo spunto dal momento critico attuale, Vasellini ha voluto, parlando per primo, “fare la premessa che qualsiasi soluzione o progetto utile a superare il drammatico stallo congiunturale, se non strutturale, non può prescindere dalla partecipazione attiva dei residenti del centro storico. Circa 16.000 persone, oltre 5.000 famiglie, che risiedono all’interno delle mura a che ogni giorno vivono sulla propria pelle i disagi e anche i privilegi dell’abitare nel cuore di Grosseto”.
“Da una parte le numerose brillanti attività ed iniziative a carattere culturale, sociale, ricreativo, che si compendiano nei musei cittadini, nella biblioteca comunale, nel museo archeologico, nei tanti bei luoghi e ritrovi fruibili immediatamente da chi lì ci vive, dall’altra i mille vincoli e le mille difficoltà di chi deve pagare per andare a casa propria, non ha certezza di parcheggio, non può farsi venire a trovare liberamente in auto, ha difficoltà a raggiungere la propria abitazione per scaricare la spesa, accompagnare i minori, assistere anziani, spesso si vede le strade bloccate da gare e manifestazioni, viene svegliato più volte dal rimbombante ritiro dell’immondizia, ha difficoltà a seguire iter complicati se gli capita di portare l’auto a riparare e deve ottenere nuovi permessi, così come diventa difficile farsi venire a riparare la caldaina o a consegnare un mobile, orari, regole, oltre a quanto prodotto dalla movida del fine settimana in termini di rumore, rifiuti, disagio, a volte anche vandalismo, maleducazione, scorrettezza se non addirittura la commissione di reati” prosegue Vasellini.
“Non deve esserci rivalità tra esercenti attività economiche e residenti, anzi i secondi devono essere lo zoccolo duro della clientela dei primi. Gli uni hanno necessità degli altri e si devono compendiare armonicamente nel reciproco rispetto. Ma è sicuro che se il tessuto residenziale degrada, anche quello economico-commerciale è destinato a calare drammaticamente”.
“Quindi attenzione strategica alla programmazione abitativa residenziale ed urbanistica; al decoro ed arredo urbano; al rigoroso rispetto delle regole sull’occupazione degli spazi pubblici, dei parcheggi, della viabilità, della quiete pubblica: in poche parole, della vivibilità del centro storico da parte dei residenti che altrimenti, col loro esodo, segnerebbero la fine del salotto buono della città, ridotto a “periferia” dell’educazione e delle civiltà”.