MAGLIANO IN TOSCANA – “Chi dice che il Comune di Magliano non è dotato di strumenti di pianificazione urbanistica dice una falsità. Basti guardare quanto è stato fatto e quanto già è stato impostato per il futuro, ma anche gli oneri incassati”.
Così il candidato di ‘Magliano Comune Aperto’ Diego Cinelli commenta il tema dell’urbanistica cercando di guardare anche ai prossimi passi.
“Quella dell’urbanistica – commenta Cinelli- è una materia molto tecnica, ma anche molto politica, nel senso che la pianificazione del territorio viene fatta a lunga scadenza e, chiaramente, serve un’idea, che noi abbiamo sempre avuto in mente, dello sviluppo del Comune di Magliano in Toscana e che deve comprendere tutti gli aspetti, quello edificatorio, quello ambientale, quello del recupero dell’esistente e quello produttivo”.
Cinelli ricorda alcuni dati. “A chi dice che il Comune non è dotato degli strumenti urbanistici – sostiene – rispondo con un atto, cioè la delibera n. 35 del 26 novembre 2019, con cui abbiamo approvato due varianti al piano strutturale e tre varianti al regolamento urbanistico. Come giunta abbiamo avviato anche il procedimento per il nuovo piano strutturale e per il piano operativo, che sostituisce proprio il vecchio piano urbanistico, ma è evidente come, con la gestione commissariale, tutto si sia fermato, proprio perché questi sono atti politici che possono essere portati avanti con un sindaco, una giunta ed un consiglio comunale in carica, visto che si tratta di pianificare il territorio a lunga scadenza e, successivamente, vi si può intervenire solo con le varianti”.
Cinelli parla di un comune virtuoso in questo settore, guardando anche agli introiti da oneri di urbanizzazione. “Potremmo dire – sostiene il candidato di Magliano Comune Aperto – che sotto la nostra amministrazione il settore non ha conosciuto crisi, nonostante le difficoltà che si sono registrate. Questo proprio perché, anche a livello di strumentazione urbanistica e di produttività degli uffici, siamo stati un’amministrazione virtuosa. Nel 2021, con la giunta e il consiglio in carica per tutto l‘anno, abbiamo incassato 415mila euro. Nel 2022, con le dimissioni arrivate a giugno e con la successiva gestione commissariale ci siamo fermati a 270mila euro, ma ciò, senza un’amministrazione operativa era prevedibile, visto che la gestione commissariale deve svolgere principalmente compiti di ordinaria amministrazione. Questo però fa anche capire quali sono state le conseguenze negative per i cittadini e per l’ente di chi ha spinto il comune verso il commissariamento, costringendo il Sindaco a rassegnare le dimissioni”.