GROSSETO – Le associazioni del commercio della provincia di Grosseto Confcommercio e Confesercenti, attraverso i rispettivi presidenti Giulio Gennari e Giovanni Caso e i direttori Gabriella Orlando e Gloria Faragli, sono intervenute alla Giunta comunale, a Grosseto, per parlare delle problematiche riguardanti il Centro Storico.
L’intento è stato quello di analizzare i problemi e trovare soluzioni condivise con l’amministrazione comunale. Le due associazioni di categoria hanno stilato un documento, che hanno consegnato al sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna in cui si legge:
«Rilevata la perdurante crisi economica che da molti anni sta mettendo in difficoltà tutte le attività del commercio, e in particolare quelle del Centro Storico di Grosseto già fortemente indebolite dalla scelta politica di autorizzare in città la presenza di due grandi centri commerciali; vista la conseguente chiusura di molti negozi storicamente ubicati in fondi situati nelle vie più centrali della città, fondi che per tale ragione a oggi risultano essere ancora sfitti; preso atto che la situazione descritta ha determinato una crisi gestionale-organizzativa anche in seno al Centro commerciale Naturale del Centro Storico di Grosseto che negli ultimi anni si è sempre distinto nella progettazione e organizzazione di iniziative di vario genere atte ad assicurare una piena e completa valorizzazione dello stesso centro storico; rilevando come le proposte del Ccn siano state sempre di grande qualità tanto da essere co-finanziate dall’amministrazione comunale e da altri soggetti pubblici e sponsor privati, con il risultato concreto di aver riportato in centro storico migliaia di persone potenziale clientela delle attività economiche lì insistenti; considerato che la crisi gestionale-organizzativa del Ccn Centro storico di Grosseto ha prodotto il temporaneo congelamento di tutte le attività del Ccn stesso, come deliberato dall’assemblea dei soci riunitasi in data 3 aprile 2023; ricordato anche che le associazioni lavorano sempre nell’ambito di una convivenza virtuosa con i residenti del Centro storico, visto che spopolamento residenziale e desertificazione commerciale sono dinamiche strettamente correlate e interdipendenti, proponiamo quanto segue» affermano le due associazioni.
«Con la spoliazione di negozi del centro storico della città di Grosseto si materializza una crisi strutturale del sistema commercio in parte prodotta da elementi esogeni dai cui effetti non sono esenti molte altre realtà della regione e del Paese, ma in altrettanta buona parte determinata da scelte politiche del passato – anche recente – che hanno inciso in maniera molto negativa sugli equilibri economici locali. Prendere atto di ciò è indispensabile per iniziare a predisporre già da oggi soluzioni strutturali che tengano in asse sviluppo urbanistico, equilibrio commerciale ed equilibrio sociale, assicurando la necessaria dose di coerenza tra gli strumenti di pianificazione di cui il Comune si sta dotando e le norme regolamentari che ad essi sono sottesi, a cominciare dal regolamento sul decoro urbano proprio del centro storico o dal regolamento sui gazebo o dal regolamento sull’impatto acustico».
«Si riconoscono le tante, importanti iniziative che l’attuale amministrazione comunale ha realizzato nel corso degli ultimi 7 anni con l’obiettivo, tra gli altri, di rivitalizzare il centro storico di Grosseto: il ritorno della Chelliana in via Mazzini, l’apertura del Museo Luzzetti, il potenziamento del Maam, le collaborazioni con il Museo di storia naturale della Maremma. Tuttavia non si può non prendere atto di come nonostante gli immani sforzi tutto ciò non abbia prodotto gli effetti sperati, almeno sotto il profilo della determinazione di un costante flusso di persone in circolazione nel centro storico. Se è stato necessario convocare una Giunta comunale monotematica, aperta alle associazioni di categoria e ad altri stake-holders per discutere del ‘problema del centro storico’ è evidente che si deve fare di più».
«E molto probabilmente si deve cominciare col cambiare approccio, perché il centro storico di Grosseto non può più essere considerato – e quindi trattato – come una entità a parte dal resto della città. Al contrario le misure strutturali che è necessario realizzare per un suo effettivo e definitivo rilancio, anche e soprattutto in termini di valorizzazione commerciale, dovranno essere progettate e declinate in maniera operativa tenendo conto del più vasto ‘contesto urbano’, intendendo con tale espressione anche le frazioni e in particolare le frazioni di Marina di Grosseto e Principina a Mare per le quali il modello che qui si presenta per il Ccn di Grosseto può considerarsi riproposto».
«La situazione che si è venuta a creare in seno al Centro commerciale naturale del Centro Storico di Grosseto desta in Confcommercio e Confesercenti profonda preoccupazione ed è motivo di grande dispiacere perché si rammentano ancora molto bene i grandi sforzi prodotti dai Cat (Centri di assistenza tecnica) delle due associazioni categoria del commercio per dare vita a questo nuovo organismo previsto – come gli stessi CAT del resto – dalle norme conseguenti alle liberalizzazioni del decreto Bersani. Entrambi i soggetti poi, Cat e CCn, vennero convintamente inseriti nel Codice del commercio della Regione Toscana, legati tra loro in un rapporto normativo di stretta correlazione. Furono anni di intenso lavoro che coinvolsero le strutture organizzative delle due associazioni del commercio in tutto il loro insieme con l’impegno di ingenti risorse umane (e quindi economiche) allo scopo di dare vita a una entità del commercio che portasse valore al Centro Storico e a tutta la città».
«E’ con lo spirito di allora che oggi, Confcommercio e Confesercenti, di fronte alle difficoltà patite e denunciate dal Ccn del Centro storico di Grosseto intendono assumersi la responsabilità e il nuovo onere di sostenere gli associati al Centro commerciale naturale del Centro storico di Grosseto garantendo loro e alla città tutta la normale prosecuzione della piena operatività dell’organismo attraverso la messa a disposizione di tutto il know-how di cui le due associazioni di categoria dispongono in materia di marketing, innovazione, progettazione e organizzazione gestione di eventi e iniziative, utili ad aumentare la competitività e ad animare il Centro storico di Grosseto per tutto il periodo che risulterà necessario a favorire il maggior numero di adesioni possibile al Ccn. Confcommercio e Confesercenti in maniera paritetica tra loro e solidale con l’attuale Consiglio direttivo del Ccn e con gli associati sono quindi pronti, per il tramite dei loro Centri di assistenza tecnica (CAT) la cui presenza in seno ai Ccn è consentita dalla norma regionale, a fungere da elementi di raccordo e coordinamento con il Comune di Grosseto per assicurare il prosieguo delle fortunate forme di collaborazione con esso intraprese negli anni 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022 seguendo la stessa, identica formula metodologica della co-organizzazione. Auspicano che tale disponibilità possa essere non solo accolta dall’amministrazione comunale in carica, ma dalla stessa anche implementata nell’entità della percentuale di co-finanziamento degli eventi in ragione della straordinarietà della situazione creatasi».