GROSSETO – «Da più di 20 anni mi occupo di prevenzione all incidentalira stradale a Grosseto: una città tra le più pericolose in Italia anche per i suoi quasi 3 mila chilometri di strade» a parlare è Clelia Formiconi, coordinatrice del Movimento strada alla vita.
«La mobilità sostenibile richiede una progettazione articolata, non certo intervento parziali. Le famose zone 30 andrebbero estese ovunque. Come chiedevamo per salvare i pini in via Mascagni. Chiedere parcheggi gratis, ad esempio, come prospetta Giovanni Di Meo un commerciante del centro storico, non risolverebbe la desertificazione dello stesso centro. Parcheggi gratis non sono una soluzione bensì una toppa pure marginale».
«Se guardiamo alle soluzioni virtuose di altre città che hanno messi al centro la mobilità sostenibile troviamo soluzioni innovative rispettose della mobilità resa sostenibile. Incollare il centro con auto con parcheggi gratis non solo non risolve il problema ma lo potrebbe persino aggravare» prosegue Formiconi.
«Un progetto complessivo va coniugato con nuovi modelli di sviluppo del centro storico. E innovativi che promuovano la desertificazione dei centri commerciali. Il primo motivo di un centro storico poco vitale»