GROSSETO – «Una scelta che è stata costruita nel tempo» così l’onorevole Fabrizio Rossi parla della decisine di accogliere, in Fratelli d’Italia, i due consiglieri Sandro Marrini e Manuele Bartalucci entrambi provenienti da gruppi misti di Follonica il primo e Grosseto il secondo, e prima ancora da Coraggio Italia.
«Per Sandro Marrini si tratta tra l’altro di un ritorno a casa, visto che proveniva, in origine, da An. È stato a lungo consigliere, ricopre un incarico nelle farmacie comunale e ci ha sostenuto alle elezioni. Bartalucci è stata una scoperta per la serietà, la competenza e la professionalità, e potrà sostenere le nostre battaglie nella sanità» prosegue Rossi.
Fabrizio Rossi parla di un «partito inclusivo, senza torcicollo, per chi condivide il nostro percorso e le nostre battaglie. Siamo un partito che vuole crescere, a livello nazionale, regionale e locale. Siamo il primo partito in provincia».
«Entrare in questo partito deve essere motivo di orgoglio ma anche di grande responsabilità – prosegue il segretario provinciale di Fratelli d’Italia Luca Minucci -. Siamo un partito aperto ma che fa selezione all’ingresso: non tutti possono mettersi addosso la nostra casacca. Nel loro caso è importante l’esperienza e la professionalità che potranno portare».
Poi Minucci pensa alle prossime amministrative a Follonica: «Marrini con Baietti e Ottaviani dovranno essere centrali nella preparazione delle elezioni di Follonica dove Fratelli d’Italia cercherà di essere fondamentale nella scelta del candidato sindaco».
«Questo è il compimento di un percorso portato avanti già da tempo, un percorso di collaborazione – afferma Sandro Marrini –. non rinnego nulla del mio passato politico (Forza Italia prima e Coraggio Italia poi ndr), da An mi sono ritrovato nel Popolo della libertà e poi in Forza Italia. L’ultimo passaggio, breve, in Coraggio Italia, ripensandoci con il senno di poi un’esperienza di cui avrei potuto fare a meno. Ma comunque tutte le esperienze servono. Si dirà che è facile entrare in Fratelli d’Italia in questo momento, ma io lo faccio perché ci credo veramente: mi è sempre mancata quella parte di destra. Certo una destra democratica, europea. Ma ci sono valori, come la famiglia le battaglie per la sanità pubblica, che sono le fondamenta di una politica sana. Siamo qui per portare la nostra piccola esperienza, con umiltà e senza arrivismo. Abbiamo voglia di fare politica, specie sul territorio».
Per Manuele Bartalucci questo passaggio «è stata una cosa semplice e fluida. La mia storia precedente è sempre stata molto vicina alla destra. Per me è un orgoglio e sento una profonda responsabilità. Voglio mettersi a disposizione. Io la politica la vedo come un servizio genitoriale: un genitore che fa? Si mette a disposizione del figlio».