SCANSANO – «Da pochi giorni è stato comunicato ufficialmente la chiusura della filiale Bpm a Scansano. Ci sembra doveroso chiedere ai vertici Bpm un ripensamento adottando oggi una deliberazione del Consiglio comunale di Scansano».
Così la prima cittadina Maria Bice Ginesi in una nota.
«L’attuale filiale Bpm di Scansano – spiega – ha radici profonde nella nostra realtà territoriale essendo presente come Bpm in seguito a varie fusioni con altri istituti, ma l’inizio di tutto è stato l’1 agosto 1892. È in questa data che a Scansano veniva fondata la “Banca Popolare Cooperativa di Scansano – società anonima con capitale illimitato” per volontà popolare; dai documenti risulta che al 31 dicembre 1895 i soci erano in numero di 419 con un capitale sociale di £ 54.500. Poi arrivò l’epoca delle fusioni e la suddetta banca andò a far parte della Banca Cooperativa di Massa Marittima – Banca Popolare della Maremma».
«Nel 1974 avvenne la fusione con la Banca Popolare di Novara, molto presente sul territorio se si considera che fino a quasi gli anni ’90 era attivo a Murci, una piccola frazione del comune di Scansano, uno sportello per due giorni a settimana. Nel 2002 avviene la fusione con la Banca Popolare di Verona, diventando Banco popolare di Verona e Novara s.c.r.l. per poi arrivare nel 2012 ad essere incorporata dal gruppo Bpm».
«Ed oggi siamo arrivati alla chiusura di una filiale storica per il nostro territorio, ma al di là dell’attaccamento ad una banca nata sul territorio e nata dagli scansanesi, ci preme sottolineare come quando si parla di grandi gruppi, lontani dalle nostre realtà, guidati solo da una politica di risparmio, accentramento e ottimizzazione (?) chi ci rimette sono i nostri paesi, lasciati sempre più ai margini e senza servizi, costringendo i cittadini a spostarsi verso realtà più grandi, con molte difficoltà, vista anche l’invecchiamento e la fragilità della popolazione che abita nei nostri territori».
«Si parla tanto di rivitalizzazione delle aree marginali inventando strumenti contro lo spopolamento, ma come si fa a fermare l’esodo dai nostri paesi se continuano ad essere tolti i servizi? Tutti i servizi: dalla sanità, ai trasporti, e tanto altro.
Chiediamo pertanto agli organismi competenti della Bpm di ritornare sulle decisioni prese, considerando anche il fatto di come la filiale di Scansano non sia in sofferenza, ma anzi goda di ottima salute».