GROSSETO – Un mese e mezzo. Metà gennaio e tutto febbraio. Lo stipendio dei lavoratori della gastronomia e macelleria del Penny market è in ritardo e i dipendenti dell’azienda, che non è il Penny ma una ditta, la Ds carni, a cui la catena di supermercati ha esternalizzato il servizio, hanno deciso di incrociare le braccia e organizzare un presidio davanti al supermercato di via Roccastrada con i sindacalisti della Cgil.
I lavoratori hanno deciso, in accordo con il sindacato, di fare sciopero. «Hanno da riscuotere parte di gennaio e tutto febbraio e, temiamo, a breve marzo – afferma Maikol Ricci della Cgil -. Questa mattina abbiamo avuto un incontro telefonico con l’azienda, e abbiamo deciso di rientrare al lavoro con la promessa che entro il 7 aprile verranno accreditati tutti gli arretrati: sia la mensilità restante di gennaio che febbraio. Abbiamo chiesto maggior dialogo con i cinque lavoratori dei punti vendita di via Roccastrada e via Aurelia nord».
Secondo l’azienda i problemi sarebbero sorti da quando sono stati aperti nuovi punti vendita nel Lazio con una rimessa di 100 mila euro che avrebbe portato ad intaccare gli stipendi dei lavoratori degli altri punti vendita. Nel momento in cui la gastronomia e la macelleria non ha aperto Penny avrebbe già chiamato la ditta sarda che gestisce le due aree minacciando una multa di 5 mila euro al giorno.
«I lavoratori devono pagare mutui, affitti, bollette. Hanno famiglia. Sta arrivando la Pasqua e il rischio è che si ritrovino come il Natale senza stipendio. Comunque abbiamo deciso di dare fiducia all’azienda e aspettare il 7 aprile».
Il sindacato ha anche ottenuto che queste ore di sciopero non vengano decurtate dallo stipendio. «Se l’azienda non dovesse mantenere le promesse torneremo ad incrociare le braccia al fianco dei lavoratori».