FOLLONICA – L’amministrazione comunale risponde alle affermazioni di Forza Italia e Fratelli d’Italia.
«Durante il consiglio comunale di oggi, 29 marzo, verrà portata in votazione la convenzione che autorizza il segretario comunale di Follonica, Michele D’Avino, a svolgere il suo servizio in forma associata con il Comune di Suvereto. Una convenzione, condivisa dai due enti, che va letta alla luce della grave e perdurante carenza di segretari comunali in tutta Italia, da alcuni anni diventata significativa anche in Toscana, come testimonia una mozione del Consiglio regionale. Non solo: con l’accordo proposto si sostiene concretamente un piccolo comune limitrofo, rafforzando anche il dialogo tra province confinanti, in ossequio ai principi di solidarietà e leale collaborazione tra istituzioni».
«Il segretario rappresenta una figura di necessario raccordo tra il corpo politico e quello gestionale – spiega il sindaco Andrea Benini –, svolge una serie di compiti, i principali dei quali sono di collaborazione e di assistenza giuridico – amministrativa nei confronti degli organi elettivi dell’ente, in ordine alla conformità dell’azione amministrativa alle leggi, allo statuto ed ai regolamenti. In sua assenza si rischia quindi il blocco della funzionalità del Comune stesso, con inevitabili ripercussioni negative: non possono essere firmati gli atti deliberativi, è difficile bandire gare d’appalto, non si gestiscono i contenziosi e non si sostengono i dirigenti nel lavoro svolto dagli uffici. Il Comune di Follonica ha quindi ritenuto doveroso rispondere alla richiesta fatta da Suvereto, viste anche le difficoltà riscontrate dal Comune stesso nel convenzionarsi con gli altri Comuni limitrofi. È poi fondamentale sottolineare il fatto che a questo impegno non conseguirà una minore presenza del segretario D’Avino su Follonica».
La convenzione prevede infatti che siano i sindaci a determinare in concreto la modalità di svolgimento delle prestazioni. Il segretario – che da contratto svolge un lavoro per obiettivi e non su base oraria – pertanto, presterà servizio a Suvereto un pomeriggio a settimana, ed esclusivamente fuori dall’orario di lavoro degli uffici comunali di Follonica. Non si tratta di una novità o di una scelta insolita: sono sempre di più i Comuni che hanno intrapreso la strada della Convenzione per arginare il problema della mancanza perdurante di segretari.
«Vista la preparazione e l’ottimo lavoro svolto dal segretario comunale – prosegue Benini – al Comune di Follonica sono pervenute numerose richieste di convenzione da parte di altri enti. Quella di Suvereto è però stata ritenuta la proposta più conveniente, sia per il carico di lavoro richiesto che per la vicinanza della sede. Con questa convenzione tendiamo una mano al vicino Comune di Suvereto, consapevoli che l’impegno del segretario D’Avino non sarà da meno sulla nostra città – continua – Questa convenzione non toglie nulla a Follonica e dà molto a Suvereto, rafforzando un dialogo e una collaborazione tra enti confinanti, anche su dossier importanti. come quello del parco di Montioni che vede i due comuni impegnati in prima linea per il rilancio dell’area».
«Non possiamo che ringraziare il Comune di Follonica per la convenzione che verrà portata domani in Consiglio comunale – dice Jessica Pasquini, sindaca di Suvereto – Stiamo portando avanti un lavoro fondamentale per il nostro Comune, legato al Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza, e la presenza del segretario D’Avino ci permetterebbe di far funzionare la macchina amministrativa con un importante bagaglio di competenze e professionalità. Potremo in questo modo portare a termine degli obiettivi per noi indispensabili».
Nella nota inviata dai coordinamenti comunali di Follonica di Forza Italia e Fratelli d’Italia si fa riferimento poi a 41 interrogazioni presentate in otto mesi, che «non sembrano poter bloccare – riporta la nota – il corretto funzionamento degli uffici». «Un dato che, per essere compreso, deve essere completato e contestualizzato» dice Benini. Nel 2022 le interrogazioni presentate dalle minoranze sono state in tutto 66 e a queste si sommano circa 200 accessi agli atti, che poi si sono sviluppati in innumerevoli ulteriori istanze. Un numero consistente, che è aumentato esponenzialmente se confrontato con gli anni precedenti: nel 2019 sono state presentate 10 interrogazioni in tutto, nei tre mesi di governo del 2020 ne è pervenuta solo una e nel 2021 sono state 14.
«Resta inteso che l’Amministrazione intende salvaguardare le legittime istanze di tutti i consiglieri comunali – conclude Benini – ma, come sottolineato più volte dal segretario D’Avino, queste devono essere svolte nel rispetto dei principi ordinamentali previsti dalla legge, e che sono quelli di proporzionalità, ragionevolezza, economicità e leale collaborazione. È proprio il rispetto di questi principi che permette ai dipendenti, non solo al segretario comunale, di adempiere alle proprie funzioni e di mantenere un clima di serenità nell’ambiente di lavoro, anche nell’interesse della collettività amministrata».