GROSSETO – Tra gli imprenditori toscani del terziario, uno su quattro ritiene che la qualità della vita sia peggiorata negli ultimi due anni. È quanto emerge dall’indagine diffusa oggi da Confcommercio in occasione della decima Giornata della legalità e dai numeri relativi all’area del Centro Italia elaborati da Confcommercio Toscana.
«Un dato superiore alla media nazionale, pari al 17,8% – commenta Confcommercio Grosseto -. La Giornata che abbiamo voluto dedicare alla legalità, giunta alla decima edizione, si propone l’obiettivo di offrire l’analisi, la denuncia e la sensibilizzazione sulle conseguenze dei fenomeni criminali per l’economia reale e per le imprese. Un appuntamento annuale che coinvolge l’intero sistema confederale per promuovere e rafforzare la cultura della legalità, prerequisito fondamentale per la crescita e lo sviluppo».
«Secondo le stime della nostra associazione – commenta Giulio Gennari, presidente Confcommercio Grosseto – le cause della qualità della vita in peggioramento vanno ricercate nella diminuzione del reddito medio e nella riduzione della sicurezza percepita. La buona notizia, però, è che in Toscana, come nel resto del centro Italia, la fiducia nelle forze dell’ordine e nella giustizia resta alta».
Nell’indagine si legge infatti che il 65,8% degli imprenditori toscani (più della media nazionale ferma al 59,4%) ritiene giusto denunciare fenomeni di usura e racket, mentre il 30% dichiara che non saprebbe cosa fare. Oltre otto operatori su dieci (83,4%) investono in misure di protezione per alzare la propria sicurezza e quella dei propri clienti, ricorrendo in particolare a videosorveglianza e a sistemi antifurto.
«L’allarme resta altissimo, come sempre, in alcune categorie esposte più di altre al pericolo di furti e rapine – precisano dalla Confcommercio – A partire dalle gioiellerie. Altri dati interessanti: nella “macro area” del centro Italia sono racket e usura i fenomeni nell’ambito dell’illegalità che preoccupano di più: il 14,1% degli imprenditori ha avuto notizia di fenomeni di usura o estorsione nella propria zona di attività, dato comunque inferiore alla media nazionale del 21,4%».
Abusivismo e contraffazione restano i fenomeni criminosi considerati più dannosi per le aziende di commercio, turismo e servizi: il 63,8% degli imprenditori se ne ritiene “molto o abbastanza” penalizzato, un dato comunque inferiore alla media nazionale del 65,1%.
«Visto che ci avviciniamo all’estate, stagione in cui proliferano le attività abusive – conclude Gabriella Orlando, direttore Confcommercio Grosseto – avvertiamo che anche quest’anno terremo alta la guardia in difesa della legalità e quindi in difesa delle nostre imprese. Non tolleriamo e non tollereremo vedere circoli privati che, senza autorizzazione, somministrano cibi e bevande, sale da ballo non in regola con i controlli di sicurezza, guide turistiche abusive e via dicendo».