GROSSETO – Maxi operazione di controllo dei fattorini di asporto di cibo in tutta l’Italia per il contrasto al caporalato digitale.
L’operazione è scattata ieri sera, a partire dalle 18 in tutti i capoluoghi di provincia e nei principali centri abitati della penisola, finalizzato ad individuare forme di sfruttamento lavorativo realizzate attraverso la cessione delle credenziali di accesso alle piattaforme di food delivery per l’esercizio dell’attività di ciclo fattorino (più comunemente conosciuti come “rider”).
L’attività è un’evoluzione delle verifiche avviate dal nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Milano nel settembre del 2019, a seguito del coinvolgimento di alcuni ciclofattorini in incidenti stradali, anche mortali.
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Anche nel capoluogo maremmano i militari, insieme al nucleo carabinieri ispettorato del lavoro, hanno controllato i fattorini che lavorano per le principali società di food delivery. All’esito delle attività a Grosseto non sono emerse irregolarità a carico dei soggetti controllati.
I dati nazionali
Nel corso dei controlli, i Carabinieri hanno proceduto a:
• Individuare su “strada” e in particolare in ben 225 Hot Spot preventivamente censiti in tutto il paese (luoghi ove i rider si ritrovano in attesa di ricevere gli ordini) 1.609 ciclofattorini;
• verificare la presenza del fenomeno della cessione di account trasversalmente sull’intero territorio nazionale, concentrato soprattutto nel centro-nord Italia con le dinamiche già evidenziatesi a Milano, in quanto su 823 lavoratori stranieri controllati, 92 di questi sono risultati in cessione di account per una percentuale pari all’11,2%;
• accertare 23 prestazioni lavorative fornite da persone irregolari rispetto alle norme di soggiorno sul territorio nazionale;
• avviare le verifiche su oltre 1.500 rider circa l’effettivo assoggettamento dei lavoratori a tutti gli obblighi in materia di sicurezza ed igiene ai sensi delle norme prevenzionistiche in materia;
• controllare anche un minore che lavorava in cessione di account che è stato riaffidato al proprio genitore. Anche sulla base della proficua esperienza di collaborazione con la Polizia locale di Milano maturata nel particolare settore, con il concorso di diverse Polizie Locali di grandi città tra le quali Torino, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Palermo e Catania, si è inoltre proceduto al sequestro/fermo amministrativo di 22 mezzi non idonei alla circolazione stradale in quanto non conformi alla normativa di settore e pericolosi per la salute e l’integrità fisica del rider o di utenti della strada (in molti casi i velocipedi sono stati modificati in maniera artigianale con applicazione di batterie elettriche posticce al fine di aumentarne sensibilmente le prestazioni).
In relazione alle riscontrate 92 cessioni di account, all’esito delle verifiche, saranno interessate le 36 Procure della Repubblica competenti per l’ipotesi di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (Caporalato). Al termine delle attività, con la fattiva collaborazione delle maggiori società di food delivery interessate, gli account in cessione o a qualsiasi titolo utilizzati fraudolentemente sono stati di fatto eliminati al fine di impedire la prosecuzione delle condotte illecite. Inoltre, le stesse società hanno recentemente implementato i controlli interrompendo il rapporto lavorativo nel caso emergano situazioni di irregolarità. Nell’operazione sono stati impiegati complessivamente 845 carabinieri di cui 465 del comando carabinieri per la Tutela del Lavoro, 380 militari dell’Arma territoriale e 137 agenti delle Polizie locali.
Gli elementi raccolti, particolarmente significativi, potranno essere utili allo sviluppo di attività investigative di contrasto sull’intero territorio nazionale allo sfruttamento lavorativo dei rider e a garantirne le migliori condizioni operative e di sicurezza sul lavoro.