FOLLONICA – «Virtuale è reale, dico e scrivo in rete solo cose che ho il coraggio di dire di persona», «Si è ciò che si comunica, le parole che scelgo raccontano la persona che sono», «Le idee si possono discutere, le persone si devono rispettare»: questi sono solo alcuni dei punti che compongono il “Manifesto delle parole ostili” adottato dal Comune di Follonica da più di due anni.
E da allora l’attenzione all’inclusività e all’utilizzo di parole non discriminatorie è sempre stata alta, tanto che adesso il Comune di Follonica ha aderito in via sperimentale al progetto Pari, Pubblica Amministrazione Risorse per l’Inclusione, che si propone di avviare una piattaforma e-learning ospitante un programma di in-formazione dedicata alla PA sulle tematiche dell’inclusività, della valorizzazione e della gestione delle differenze e, più in generale, sul Diversity and Inclusion Management. Genere, etnia, religione, orientamento sessuale, cultura: attorno al concetto di Diversity & Inclusion orbitano tutti questi aspetti, fattori determinanti nella definizione di coloro che fanno parte di una comunità o di un contesto lavorativo.
Proprio per questo motivo è stato scelto di organizzare un corso specifico, per tutti i dipendenti e le dipendenti del Comune di Follonica, e dedicato in particolare a chi si interfaccia con il pubblico. Durante il corso è stato analizzato il “Manifesto della comunicazione non ostile ed inclusiva” ed è stato raccontato il progetto Parole O_Stili. Sono quindi stati spiegati tutti i principi del Manifesto e la sua declinazione per l’inclusione. Il corso è stato organizzato per promuovere una consapevolezza rispetto al linguaggio dei dipendenti e delle dipendenti della pubblica amministrazione verso la cittadinanza e uno speciale focus è stato poi dedicato alla comunicazione inclusiva.
Inoltre, il Comune di Follonica ha sottoscritto un accordo con la Regione Toscana per la promozione della Rete RE.A.DY, la Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni anti discriminazione per orientamento sessuale e identità di genere, per rafforzarne la collaborazione tra le pubbliche amministrazioni locali e l’integrazione delle relative politiche a livello regionale.
«Quello delle Parole Ostili è un manifesto che è stato sposato in pieno dall’Amministrazione comunale – spiega l’assessora Mirjam Giorgieri – tanto che in questi anni è stato scelto di usare un linguaggio sempre più inclusivo, facendo attenzione a non utilizzare parole che possano perpetrare stereotipi di genere o discriminazioni verso specifici gruppi di persone a causa del loro sesso, del loro orientamento sessuale, dell’identità di genere, dell’età, dell’etnia, dell’aspetto fisico, della loro disabilità o dello stato sociale. Scegliere le parole con cura, ridefinendone uno stile appropriato, dimostra la consapevolezza che le parole sono importanti e incidono in modo significativo nel vivere di ognuno e ognuna di noi».
«Ci stiamo impegnando al massimo – spiega l’assessore Francesco Ciompi – in modo da sviluppare tutte quelle azioni necessarie per collaborare e confrontarci nel modo più inclusivo possibile con chiunque, senza discriminazioni. Non è scontato porre l’attenzione su tematiche come questa, ma è senza dubbio necessario farlo per miglioraci. Crediamo molto che sia fondamentale favorire un clima di rispetto e di confronto libero da pregiudizi».