GROSSETO – “A seguito di una conferenza regionale di Cna Pensionati, nella quale si è parlato della digitalizzazione della sanità toscana e della forte accelerazione impressa dalla Regione agli strumenti informatici, vogliamo sottolineare il nostro impegno, come membri del Comitato unitario pensionati del lavoro autonomo (Cupla), a monitorare costantemente il rispetto degli impegni presi, poiché sono molte le questioni ancora aperte sulla sanità del territorio provinciale”.
Lidio Del Pasqua, presidente di Cna Pensionati Grosseto, torna a trattare alcuni temi che l’associazione dei pensionati h sottoposto all’assessore regionale Bezzini e al direttore generale dell’Azienda Usl Toscana sud est Antonio D’Urso nell’incontro del 19 novembre scorso, che si è tenuto nella sede dell’associazione in via Birmania a Grosseto.
“In quella circostanza – prosegue Del Pasqua – vennero messi a fuoco i problemi che affliggono il comparto: dalla carenza di trasferimenti statali al deficit di bilancio, dai concorsi andati a vuoto alla penuria del medici di medicina generale, dalle liste di attesa che si sono accumulate a seguito della pandemia al depotenziamento dei piccoli ospedali, fino alle situazioni sempre più critiche dei pronto soccorso a cui si è recentemente aggiunto l’appello dei 288 medici che vi lavorano e che hanno minacciato le dimissioni stanti le condizioni, a loro giudizio insostenibili, in cui si trovano ad operare. Una situazione preoccupante, soprattutto per un’associazione come la nostra che rappresenta una larga fetta di popolazione anziana, più sensibile di altre, ai temi di natura sanitaria. A fronte di questo, è di poche settimane fa l’annuncio del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e dell’assessore Bezzini, circa una serie di misure volte a riorganizzare i Cup, con potenziamento in parallelo dei canali online; riorganizzare i pronto soccorso; valorizzare i piccoli ospedali, individuando per ciascuno una specializzazione; rafforzare la rete dei consultori; costituire una cartella sanitaria unica, con sistemi informatici operanti su una stessa piattaforma; fare evolvere ulteriormente il sistema informativo territoriale”.
“Accanto a queste misure, la Regione si è impegnata, il 28 dicembre, scorso, a rivedere l’organizzazione dell’assistenza territoriale che, con l’arrivo di case di comunità, ospedali di comunità e centrali operative territoriali dovrebbe, di fatto, cambiare pelle alla sanità, potenziando le cure domiciliari e la presa in carico sul territorio. Avranno un ruolo importante in questo nuovo assetto anche la telemedicina e il telemonitoraggio. Si tratta, insomma, di una serie di interventi che dovranno tuttavia trovare, ora, concreta attuazione per giungere ad un sensibile miglioramento dei livelli di assistenza. Rinnoviamo quindi il nostro impegno a monitorare la situazione a tutela degli interessi dei nostri pensionati e dei cittadini del territorio più in generale”.