GROSSETO – «La creazione nell’ambito del complesso residenziale grossetano “Borgo nuovo”, di due strade cittadine da intitolare, una a Giorgio Almirante e l’altra a Enrico Berlinguer, con al centro la strada intitolata alla Pacificazione nazionale è a nostro avviso da ritenersi lodevole per molteplici aspetti», afferma il presidente provinciale di Gioventù nazionale e consigliere comunale di Grosseto, Lorenzo Lauretano.
«Da una parte l’intitolazione di due vie cittadine in ricordo di questi due leader politici simboleggia una volta per tutte la fine delle ostilità ideologiche che hanno caratterizzato parte della vita politica del secolo scorso. Inoltre, la dicotomia fascismo-comunismo ormai, anche se da alcune parti viene spesso ricordata come se fosse ancora attuale, deve essere oramai ricordata come materia da libri di storia, e non più attuale».
«Infatti, – commenta il presidente di Gn Grosseto – l’istituzione delle nuove vie serve principalmente a ricordare due leader storici della prima Repubblica e, in aggiunta, per quanto concerne via della Pacificazione nazionale, per assemblare il rapporto di sincero rispetto che intercorse tra i due leader nei cosiddetti “anni di piombo”, e il tentativo, tra l’altro riuscito da ambe le parti, di pacificare l’Italia a seguito della fine della Seconda guerra mondiale».
«Vorrei ricordare – prosegue Lauretano – che “l’Amnistia Togliatti” nel giugno del 1946 e la conseguente nascita del Msi nel dicembre di quell’anno, nacque per indirizzare verso la legittimità politica, nel pieno rispetto dei valori costituzionali, di una parte del Paese che altrimenti sarebbe stata al di fuori da tale contesto. Attraverso questi due avvenimenti, infatti, inizia la cosiddetta “Pacificazione nazionale”, volta non tanto a dimenticare o a nascondere degli evidenti fatti storici, ma a voltare definitivamente pagina, dopo anni di guerra e perdite umane».
«Questo processo è stato lungo ed è durato per buona parte della storia della Prima Repubblica, tagliando fuori le ali estreme sia di destra che di sinistra del sistema politico, organizzate in nuclei terroristici. Il mutuo rispetto che c’era tra i due leader è stato provato in diverse occasioni, ma in due in particolare: la più nota, nel 1984, quando presso la camera ardente di Enrico Berlinguer si presentò, da solo, Giorgio Almirante. Un gesto inatteso, che suscitò stupore nei presenti, ma pieno di significato; il secondo evento, forse meno conosciuto, si svolse invece nel 1988, alla morte del leader del Msi, quando, contraccambiando il gesto avvenuto quattro anni prima, si presentò alla camera ardente di Almirante, in rappresentanza del Pci, il partigiano Gian Carlo Pajetta, che pure accolse Almirante nel 1984 nella sede in via delle Botteghe Oscure, in occasione della morte di Berlinguer».
«L’insegnamento che possiamo tratte da questi due aspetti, noi che rappresentiamo le generazioni più giovani dell’Italia, è che in politica non ci sono “nemici”, ma solo avversari che la pensano diversamente. E, soprattutto, che tali avversari si affrontano sul piano ideologico, con le idee e mai in alcun modo con la violenza, sia essa verbale o peggio fisica. Pertanto, come presidente di Gioventù nazionale Grosseto, posso affermare che siamo totalmente a fianco della visione che ha portato la Giunta comunale cittadina a sostenere questo progetto, sostenendo fermamente l’importanza simbolica dell’istituzione di queste tre importanti strade cittadine».