SCANSANO – «Le raccomandate sono arrivate in questi giorni ai proprietari dei terreni: un avviso di occupazione temporanea e/o esproprio “per pubblica utilità” dell’area dove dovrebbero essere realizzati due siti di ricerca geotermica a Scansano. Uno nella località di Pomonte, l’altro a Pancole» a confermarlo Matteo Ceriola vicesindaco del comune di Scansano.
«La società Terra Energy tira dritto, malgrado la netta opposizione del Consiglio comunale, delle realtà produttive della zona – Consorzio di tutela del Morellino, Cantina Cooperativa Vignaioli del Morellino di Scansano e Cooperativa di Pomonte in prima fila – e del Comitato che da anni denuncia il tentativo di scempio, malgrado la Regione Toscana abbia chiarito che tutto il territorio di Scansano sia “Area non idonea” allo sfruttamento geotermico per le sue caratteristiche economiche e paesaggistiche. E allora – chiedono il Consiglio comunale e il Comitato Sos Geotermia – dov’è la pubblica utilità invocata dalla società proponente? Cosa tornerà indietro alla comunità da quei progetti folli? Solo danni. Sarebbe intollerabile se la Regione lo permettesse».
«Per ogni sito – circa un ettaro l’area della postazione più la rete di tubature idriche e la viabilità annessa – è prevista la perforazione di due pozzi di 3.500 metri, uno verticale e l’altro deviato per verificare l’esistenza di risorsa geotermica. Ma se la Regione Toscana sostenendo di non poter negare la ricerca mineraria in virtù di un regio decreto ha contestualmente detto che le centrali non si faranno, dov’è la pubblica utilità? È pubblica utilità portar via ai proprietari che tanto vi hanno investito in denaro e lavoro, terreni seminativi, uliveti e persino un vigneto?» chiede la nota.
«Lo è prevedere lo scavo di due pozzi di captazione a sito per garantire l’acqua necessaria alle perforazioni: dai 10 ai 70 metri cubi l’ora a seconda delle fasi di trivellazione, proprio oggi che una drammatica crisi idrica mette a rischio le colture? Lo è il rischio di sismicità indotta dalle prove di produzione, a due passi dal Castello di Montepò (del 1100) e della Fattoria sforzesca (1577)? Lo è la delicatissima opera di smaltimento di rifiuti pericolosi e tossici?».
«La verità è che non di ricerca si tratta ma di prove di produzione in vista della costruzione delle centrali, come scrive Terra Energy nel progetto dichiarando che le bocche dei pozzi non saranno smantellate a fine lavori. E allora la Regione ha il dovere di assumersi le sue responsabilità politiche tenendo conto delle istanze che giungono dai territori. Il presidente Eugenio Giani e tutti gli amministratori non possono più nascondersi dietro l’alibi dei tecnicismi amministrativi e legislativi. I nostri rappresentanti in Parlamento – di tutti gli schieramenti – devono far loro questa battaglia e convergere sul disegno di legge presentato alla Camera da Marco Simiani per smontare l’alibi del “non potevamo non concedere” affidando alla Regione anche la decisione sui permessi di ricerca in Aree Non Idonee. E allora il re sarà nudo, e le scelte politiche saranno chiare e attribuibili».
«A Scansano l’interesse pubblico coincide con lo sviluppo di una economia che – con anni di lavoro ed investimenti pubblici e privati – ha visto crescere produzioni agroalimentari ormai note in tutto il mondo e con esse un turismo attento all’ambiente. È questo modello che oggi vede impegnati l’Consiglio comunale e i protagonisti del mondo economico nel progetto dei biodistretti. Tutto ciò non può essere vanificato dagli appetiti di una società privata che – evidentemente – spera di poter rompere il muro innalzato con le Aree Non Idonee e convincere la Regione Toscana a rilasciare i permessi per la costruzione delle centrali. Il Consiglio comunale e il comitato Scansano Sos geotermia si aspettano che la Regione neghi gli espropri. E non indietreggerà di un millimetro» conclude la nota.
E sull’argomento interviene anche Graziano Chelli, presidente della cooperativa di Pomonte: «Con profonda amarezza ho appreso che pochi giorni fa sono arrivate, per raccomandata ai proprietari dei terreni interessati dalla ricerca geotermica, la notifica di Esproprio pubblico: amarezza perché la Regione Toscana aveva assicurato con tanto di risposta scritta all’ora Amministrazione Comunale che l’intero territorio di Scansano non era idoneo per la geotermia, mentre ora fa questa clamorosa retromarcia su questo tema non di poco conto».
«Io non ho le conoscenze per dire se la geotermia e le esalazioni che vengono immesse nell’aria siano nocive alla salute, per questo ci sono gli Enti preposti, io, personalmente, dico semplicemente che il nostro territorio va valorizzato con le produzioni che riesce ad esprimere. Siamo nel comprensorio del Morellino, che sta suscitando sempre più l’interesse mondiale, per il clima e l’altitudine produciamo un olio d’eccellenza, di cui la Cooperativa Pomonte ha avuto un riconoscimento nella guida di Gambero Rosso, e grazie all’opera di sensibilizzazione nei confronti dei nostri soci per quanto riguarda le buone tecniche agronomiche, hanno permesso una qualità eccezionale per i cereali, soprattutto il grano duro utilizzato per la produzione della nostra pasta, in cui sono sicuramente assenti tracce di glifosato».
«Per raccontare il nostro territorio, la nostra agricoltura e i nostri prodotti d’eccellenza ai turisti che vengono ad ammirare il nostro paesaggio e gustare la nostra cucina, con altre cooperative della Maremma stiamo portando avanti un progetto per la realizzazione di un punto di degustazione e vendita dei nostri prodotti, nei pressi delle Terme di Saturnia. Credo che la scelta di fare impianti geotermici nel nostro territorio contrasti fortemente con i pilastri fondamentali della nostra economia, basata su agricoltura e turismo» conclude la nota.