GROSSETO – Il giudice di pace di Grosseto, facendo proprie le osservazioni dell’arbitro bancario finanziario, ha accolto la richiesta di una donna, associata Federconsumatori, residente ad Orbetello, condannando Poste Italiane a liquidare gli importi dovuti per due titoli della serie AF.
«Per i titoli in questione – acquistati nel 2001 con tagli da lire 500 mila (lire cinquecentomila) il cui importo doveva raddoppiare dopo 9 anni e 6 mesi, e triplicare dopo 14 anni – Poste Italiane aveva operato la prescrizione, ritenendo di poterli riferire a un’altra serie sostitutiva AA2 – con scadenza a 7 anni e prescrizione decennale dalla scadenza – istituita con un decreto ministeriale del 2001» afferma Giorgio Romualdi, presidente Federconsumatori Grosseto.
L’arbitro bancario ha però osservato che sul retro dei titoli l’indicazione della “serie AF” con il relativo rendimento risultava barrato a penna, senza l’aggiunta né della dicitura “serie AA2”, di conseguenza nemmeno di condizioni economiche appartenenti a quest’ultima categoria di titoli o di un timbro dell’ufficio. In presenza unicamente della cancellazione a penna della dicitura della “serie AF” e delle corrispondenti condizioni economiche e in assenza di riferimenti alla “serie AA2”, restavano applicate le condizioni originariamente previste sul buono relative alla “serie AF”.
Tutto ciò ha comportato per la ricorrente il diritto al rimborso di quanto spettante secondo le condizioni economiche previste originariamente per i BPF della serie “AF”. La signora, con il supporto di Federconsumatori Grosseto e con l’assistenza degli avvocati Emanuela Raponi e Francesca Frosini, si è rivolta al Giudice di Pace che ha confermato le conclusioni dell’Arbitro Bancario e Finanziario, condannando Poste al rimborso dei titoli per 2.500 euro così come originariamente previsto ed al rimborso delle spese sostenute.