GROSSETO – Il 20 gennaio 2022 è nato il comitato promotore. La proposta era stata lanciata pochi mesi prima dalla presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Grosseto, Paola Pasqualini. All’Omceo si sono uniti l’Ordine delle professioni infermieristiche, con il presidente Nicola Draoli, e l’Ordine dei farmacisti di Grosseto, con la presidente Elisa Petrucci. L’obiettivo? Aprire un asilo nido aziendale all’ospedale Misericordia, per i figli di chi lavora all’interno della struttura sanitaria. E adesso è arrivato il momento di presentare il progetto alla comunità grossetana e aprire ufficialmente la raccolta fondi, così da far diventare quell’idea una realtà.
I presidenti degli Ordini hanno illustrato la loro proposta oggi, mercoledì 8 marzo, nell’Auditorium dell’ospedale Misericordia alla presenza delle autorità locali e della direzione dell’azienda sanitaria.
Il comitato (a questo link: https://sites.google.com/view/comitatoasilonido?pli=1), nato con la finalità di promuovere e favorire la realizzazione di un asilo nido aziendale per i figli dei lavoratori dell’azienda Usl Toscana Sud Est Area grossetana, ha aperto un conto corrente bancario (IT27L0885114304000000224163 – Banca Tema) per la raccolta fondi. E c’è già il progetto per trasformare un locale della struttura ospedaliera, oggi adibito a magazzino, in una scuola per l’infanzia. L’intenzione del comitato, raccolta almeno una parte delle risorse economiche necessarie, è trovare – attraverso un bando pubblico – un’azienda interessata a realizzare il progetto e gestire la struttura.
«Oggi – dichiara la presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Grosseto, Paola Pasqualini – il nostro progetto si concretizza ufficialmente. In passato sono state promosse raccolte firme e altre iniziative, sempre con l’obiettivo di realizzare all’interno dell’ospedale un asilo nido, però non sono andate a buon fine. Quando sono stata eletta presidente dell’Omceo ho subito iniziato a lavorare a questo progetto in cui credo fortemente da molti anni. Voglio ringraziare i presidenti degli Ordini degli infermieri e dei farmacisti di Grosseto che hanno subito aderito alla mia proposta e il direttore generale dell’azienda che con lungimiranza ha accolto e condiviso il progetto, individuando, con l’ingegnere Riccardo Antonelli, direttore del dipartimento tecnico della Asl Tse, una possibile sede all’interno della struttura ospedaliera. Non solo, l’ingegnere ha anche realizzato un’ipotesi di progetto per l’asilo. Sono convinta che la nostra proposta possa essere d’esempio per altre aziende della zona che ancora non hanno un asilo aziendale».
«Alle famiglie occorrono strumenti per svolgere al meglio il proprio compito – prosegue -: la società è cambiata, la sempre più preminente presenza delle donne nel mondo del lavoro rende necessario lo sviluppo di servizi per permettere di conciliare la vita lavorativa con quella familiare. I nidi aziendali sono una risposta a quelle esigenze: molte ricerche dimostrano che, laddove è maggiore la presenza di servizi per la prima infanzia, maggiore è il tasso occupazionale, in particolare delle donne. La creazione di un asilo negli ospedali va a migliorare la qualità della vita dell’azienda sanitaria e del territorio dove ha sede. Un servizio per l’infanzia permette di agevolare le famiglie dei sanitari che vengono supportate nella cura dei propri figli. E anche le istituzioni si stanno muovendo in questa direzione».
«La Commissione europea – aggiunge – ha rivisto gli obiettivi in materia di educazione e cura della prima infanzia, chiamando i Paesi dell’Ue ad agire in modo che, entro il 2030, almeno il 50% dei bambini di età inferiore ai 3 anni e il 96% di quelli tra i 3 anni e l’età di inizio dell’istruzione primaria obbligatoria, ricevano un’educazione e un’assistenza per la prima infanzia. Nel Pnrr sono stati previsti circa 3,6 miliardi di euro per gli asili nido e proprio in questi giorni il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha annunciato una manovra economica che renderà gratuiti gli asili nido per le famiglie toscane con Isee fino a 35mila euro. I tempi sono maturi: abbiamo il dovere di dare ai giovani tutte le chance per poter conciliare famiglia e lavoro, altrimenti la natalità in Italia continuerà a calare. Il nostro appello è quindi rivolto a tutta la comunità grossetana, a chiunque voglia sostenere il progetto».
«L’asilo nido che abbiamo progettato potrà ospitare fino a 27 bambini da 3 a 36 mesi – spiega la presidente dell’Ordine dei farmacisti di Grosseto, Elisa Petrucci –: sono previsti ambienti dedicati al gioco, al pranzo e al riposo. Nel locale potrà essere realizzata anche una cucina, comunque è prevista una zona per preparare i pasti già confezionati. L’asilo nido sarà a misura di bambino: l’idea è quella di rendere gli spazi più confortevoli possibile, uno spazio ideale per i piccoli. Adesso lavoreremo per recuperare i fondi e per individuare un’impresa che realizzi e gestisca questa struttura così importante per le famiglie degli operatori sanitari».
«Il comitato di partecipazione voluto dai tre ordini professionali – dichiara Nicola Draoli, presidente di Opi Grosseto – è la concretizzazione del senso profondo della valenza degli ordini: racchiude in sé, infatti, l’interesse a promuovere azioni che diano a tutela e dignità al lavoro dei professionisti che rappresentiamo, ma allo stesso tempo mirate all’assistenza e alla coesione della cittadinanza e della comunità. Significa lavorare per la crescita e il bene del territorio, del tessuto sociale, per la sicurezza, per i diritti. Pensare di creare asili nido e sistemi di supporto per giovani coppie, che spesso non hanno una rete familiare a sostegno e che fanno lavori che non sono riconosciuti come gravosi e non godono quindi di agevolazioni particolari, significa concretizzare il senso profondo della solidarietà e quindi siamo particolarmente orgogliosi di aver fondato questo comitato di partecipazione che sta lavorando, oggi, per realizzare un servizio di cui si parla da vent’anni, ma che ancora non ha avuto basi solide».
«L’Azienda riconosce l’indubbio valore dell’iniziativa – spiega Antonio D’Urso, direttore generale di Asl Toscana Sud Est – e si mette a totale disposizione, a fianco degli Ordini promotori, nell’ascolto dei bisogni degli operatori. Apre le porte alla città di Grosseto per un concreto sostegno al diritto alla genitorialità che trovi un’armonica integrazione con la vita professionale».