GROSSETO – Prosegue il lavoro sui bronzi etrusco-romani scoperti a San Casciano dei Bagni a novembre. I bronzi, come vi avevamo già detto, qualche giorno dopo il ritrovamento sono stati trasferiti a Grosseto, per il restauro che è tuttora in corso.
E qui, qualche giorno fa, è venuto a vederli il presidente della regione Toscana Eugenio Giani.
«Che meraviglia i bronzi di San Casciano dei Bagni scoperti a novembre – scrive Giani -. Grazie al lavoro straordinario dei ricercatori e tecnici che li stanno studiando e restaurando a Grosseto, orgoglio per tutta la Toscana».
Le 20 statue di bronzo si trovano al laboratorio dell’Istituto centrale del restauro di Grosseto
Si tratta del rinvenimento più grande mai emerso in Italia, riscriverà la storia della statuaria etrusca-romana. Le statue erano coperte e protette dalle acque termali. Oltre alle statue, ex voto e altri oggetti, ma anche cinquemila monete in oro, argento e bronzo. Sono queste le nuove eccezionali scoperte restituite dalla campagna di scavo al santuario etrusco-romano connesso all’antica vasca sacra della sorgente termo-minerale del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena. Iniziato nel 2019, lo scavo promosso dal Ministero della Cultura e dal comune toscano con il coordinamento del professor Jacopo Tabolli dell’Università per Stranieri di Siena ha condotto a questi nuovi straordinari ritrovamenti nelle prime settimane di ottobre. A San Casciano, grazie ai recenti finanziamenti del MiC, nascerà un nuovo museo per ospitare i reperti.
«Una scoperta che riscriverà la storia e sulla quale sono già al lavoro oltre 60 esperti di tutto il mondo», dichiara l’etruscologo responsabile dello scavo, Jacopo Tabolli. È così infatti che, 50 anni dopo la scoperta nel 1972 dei celebri “bronzi di Riace”, si riscrive a San Casciano dei Bagni la storia dell’antica statuaria in bronzo di età etrusca e romana. Quello del sito toscano è il più grande deposito di statue in bronzo di età etrusca e romana mai scoperto nell’Italia antica e uno dei più significativi di tutto il Mediterraneo: senza eguali soprattutto perché, finora, di questa epoca si conoscevano prevalentemente statue in terracotta.