GROSSETO ā In Maremma sono stati rilevati piĆ¹ di 300 rifiuti per ogni 100 metri lineari di spiaggia, oltre il 95% ĆØ in plastica, per la metĆ si tratta di oggetti in plastica monouso
Dalle indagini ĆØ emerso che lā85% dei clienti degli stabilimenti balneari ĆØ solitamente attento al corretto smaltimento dei rifiuti, il 99% degli operatori turistici fornisce contenitori per la raccolta differenziata, il 52% degli intervistati dĆ la possibilitĆ ai clienti di utilizzare proprie bottiglie dāacqua e borracce, fornendo acqua microfiltrata
In vetta alla classifica dei rifiuti maggiormente segnalati in spiaggia dagli operatori turistici e dai bagnanti della Maremma sono risultati i mozziconi di sigaretta, il 42,9% dei bagnanti ha dichiarato che nei bar e nei ristoranti in spiaggia sono ancora presenti in misura considerevole le bottiglie in plastica
Questa mattina, nella sala del Consiglio della Provincia di Grosseto, alla presenza di Legambiente, di rappresentanti del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dellāAmbiente dellāUniversitĆ di Siena e di amministratori dei Comuni costieri locali, sono stati presentati i dati relativi allo stato di salute, relativamente alla presenza di rifiuti, delle spiagge della Maremma reperiti nellāambito del progetto COMMON, finanziato dallāUnione Europea tramite il programma ENI CBC MED con 2.2 milioni di euro.
La plastica rappresenta lā80% dei rifiuti dispersi nellāambiente marino e costiero. Su oltre 90mila oggetti raccolti sulle spiagge di Italia, Libano e Tunisia nellāambito del progetto Common e analizzati mediante protocolli scientifici armonizzati, 17mila (circa il 20%) sono mozziconi di sigaretta e 6mila cotton-fioc. Le attivitĆ di monitoraggio svolte nellāarea pilota della MaremmaĀ tra il 2020 ed il 2021 hanno rilevato oltre 300 rifiuti per ogni 100 metri di spiaggia, un dato che va ben oltre i 20 rifiuti spiaggiati ogni 100 metri lineari di costa, valore soglia fissato dallāUnione Europea per determinare il buono stato ambientale di una spiaggia. Oltre il 95% dei rifiuti rinvenuti ĆØ costituito da plastica, per la metĆ si tratta di oggetti in plastica monouso. Importante la presenza dei bastoncini di cotton-fioc che rappresentano 1 rifiuto su 3. Grazie ai protocolli scientifici utilizzati, ĆØ stato possibile individuare le sorgenti di inquinamento responsabili dei rifiuti spiaggiati: le attivitĆ nellāentroterra si confermano la principale fonte inquinante, responsabile per il 35% dei rifiuti totali, seguite dalle attivitĆ lungo la costa, con il 20%. Una percentuale non trascurabile di rifiuti, di circa il 5%, ĆØ legata alle attivitĆ prettamente marittime, quali pesca e acquacoltura. Da non trascurare risulta in fatto che il 42,9% dei bagnanti ha dichiarato che nei bar e nei ristoranti in spiaggia sono ancora presenti in misura considerevole le bottiglie in plastica.
Durante i 3 anni di progetto realizzato da Legambiente, UniversitĆ di Siena e Ciheam Bari, Istituto Nazionale di Scienze e Tecnologie del Mare di Tunisi, UniversitĆ di Sousse per la Tunisia e ONG libanese Amwaj of the Environment e la riserva naturale di Tyre per il Libano, operatori turistici e bagnanti delle 5 aree pilota (Maremma e Salento in Italia, Isole Kuriate e Monastir in Tunisia e riserva naturale di Tyre in Libano) sono stati sottoposti a questionari sulla loro percezione in materia di gestione dei rifiuti nelle zone costiere e sui relativi parametri ambientali nellāambito della campagna āBEach Cleanā, unāiniziativa volta a promuovere una migliore gestione dei rifiuti negli stabilimenti balneari di localitĆ del Mediterraneo ad alto afflusso turistico. La campagna ha visto complessivamente, nei tre Paesi, il coinvolgimento di 230 stabilimenti per la sensibilizzazione dei turisti e dei frequentatori delle spiagge.
In Maremma, sono stati resi partecipi 30 operatori turistici della costa (coinvolti in modo attivo nella sensibilizzazione dei propri clienti) in una doppia intervista effettuata a inizio e a fine stagione per valutare lāefficacia della campagna di sensibilizzazione. Stando alle opinioni fornite a inizio estate, lā85% dei clienti risultava solitamente attento al corretto smaltimento dei rifiuti. Al termine della stagione, oltre la metĆ degli operatori economico turistici ha segnalato cambiamenti nel comportamento dei clienti circa il corretto smaltimento dei rifiuti dovuto ad una maggiore azione di sensibilizzazione. Solo il 4% ha ritenuto necessario aumentare o modificare il servizio di raccolta differenziata. Se ad inizio stagione in vetta alla classifica dei rifiuti maggiormente rintracciati in spiaggia dagli operatori turistici risultavano i mozziconi di sigaretta, a fine campagna il 56% degli operatori ha notato una maggiore attenzione sul corretto uso di secchi e posacenere, dimostrando che ĆØ necessario insistere sulla sensibilizzazione.
āIl progetto Common ā ha dichiarato Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente ā rappresenta un importante tassello della nostra azione di sensibilizzazione nei confronti delle cittadine e dei cittadini rispetto alle tematiche ambientali. La pressione antropica sulle nostre spiagge in estate ĆØ una criticitĆ su cui ĆØ necessario tenere i riflettori accesi. Farlo coinvolgendo operatori del settore e bagnanti ĆØ strategico e consente loro di sentirsi direttamente responsabili delle ricadute dirette sugli ecosistemi. La nostra Maremma in questi anni ha fatto importanti passi avanti sul fronte del turismo sostenibile, anche grazie allāazione di amministratrici e amministratori illuminati. Adesso, serve convintamente continuare su questa strada, lavorando per allargare lo spazio delle buone pratiche.ā
āCommon ā ha dichiarato Maria Cristina Fossi, docente dellāUniversitĆ di Siena ā si propone come un esempio unico a livello del Mediterraneo di capitalizzazione delle metodologie di monitoraggio sviluppate in iniziative precedenti (il progetto Interreg-Med Plastic Busters MPAs, ad esempio) ed ĆØ una loro implementazione attraverso azioni mirate di diagnosi e mitigazione, sinergicamente attuate nelle due sponde del Mediterraneo, come auspicato dallāUnione del Mediterraneo attraverso lāiniziativa Plastic Bustersā.
Il progetto ha permesso di raccogliere le buone pratiche messe in campo dalle amministrazioni costiere della Maremma che sullāaspetto della gestione dei rifiuti e il coinvolgimento degli stakeholder hanno molto da insegnare, anche a livello nazionale. Le buone pratiche messe a sistema attraverso il Network delle CittĆ Costiere sviluppato nel progetto sono disponibili sulla piattaforma (LINK) e sono state portate a conoscenza di altri paesi nel Mediterraneo, per ispirare un cambiamento possibile.