GROSSETO – Il tribunale di Grosseto, sezione Lavoro, ha dichiarato illegittimo il concorso per il posto di direttore di struttura complessa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ausl Toscana Sud-Est. Riscontrando numerose violazioni nella procedura, il giudice ha dunque accolto il ricorso presentato da un iscritto al sindacato dei medici Cimo, ordinando all’Azienda di ripetere il concorso e condannandola al pagamento delle spese legali.
«Si tratta di una sentenza clamorosa – dichiara Morando Grechi, Segretario Cimo Toscana -, che evidenzia il mancato rispetto delle regole selettive da parte della Commissione di concorso ed una ingiusta ed illegittima assegnazione del punteggio, a causa della quale il nostro iscritto non ha ottenuto il posto per uno scarto di soli 1,04 punti. Grazie al ricorso della Cimo, rappresentata dall’avvocato Giancarlo Faletti, è stata fatta giustizia».
Nella sentenza vengono elencate le motivazioni che hanno portato il Giudice Giuseppe Grosso a ritenere “irragionevole e disparitario il trattamento riservato ai concorrenti” sia nella valutazione del colloquio (ritenuto “palesemente irragionevole e contrario a correttezza”) che nell’assegnazione dei punti relativi alle esperienze maturate, alla casistica e all’attività didattica.
Il Tribunale dunque ritiene “che l’Azienda abbia disatteso o non correttamente applicato i criteri dalla stessa fissati ai fini della selezione, violando i parametri della correttezza e della buona fede nei rapporti contrattuali, con conseguente illegittimità della procedura e dell’atto finale di conferimento dell’incarico”. L’Azienda dovrà “provvedere alla rinnovazione della procedura selettiva nel rispetto delle previsioni normative”.