SCARLINO – “Non ci sono parole rassicuranti a cui poter ricorrere per descrivere quanto sta accadendo a Scarlino. Per profondo rispetto delle lavoratrici e dei lavoratori della Venator e del suo indotto, l’unico vocabolario che possiamo utilizzare è quello della trasparente rappresentazione della realtà dei fatti”.
Così assessori regionali alle attività produttive, Leonardo Marras, ed all’ambiente, Monia Monni, sono intervenuti sulla vicenda dell’impianto di Scarlino in seguito alla pubblicazione sul sito web di Venator del “Report sul quarto trimestre 2022 e sull’intero anno scorso, oltre che sull’andamento della revisione strategica in corso per affrontare la sfida del contesto macroeconomico” e delle parole pronunciate di Mahomed Maiter, Evp Business Operations di Venator.
“Da luglio 2021 – spiegano gli assessori – a seguito della Commissione parlamentare d’inchiesta e della conseguente relazione di Arpat, Venator è consapevole che i gessi non sono utilizzabili per ripristini ambientali all’infuori dell’area di Montioni, e quindi consapevole anche di dover trovare una soluzione alla gestione dei propri rifiuti. La società è perfettamente a conoscenza anche dei tempi dei procedimenti, che non sono decisi dagli assessori, ma dettati dalla legge. Li abbiamo comunque ricordati assieme anche nel corso del sopralluogo dello scorso 19 febbraio, oltre ad averli ribaditi, nero su bianco, con lettera il 29 dicembre 2022. Questi tempi, però, decorrono a partire dalla presentazione dei progetti e, dopo 20 mesi e numerose interlocuzioni, agli uffici regionali ne sono pervenuti due solo recentemente”.
Il primo progetto, presentato l’8 febbraio, riguarda un deposito nella cosiddetta ‘area disposal’, ossia sulla medesima area per la quale, a seguito di Valutazione di Impatto Ambientale, è stato più volte ampiamente chiarito, anche dal direttore generale di Arpat, che sussistono criticità ambientali il cui superamento è quantomeno improbabile.
Il secondo progetto è stato presentato solo due giorni fa e riguarda un’area del Comune di Scarlino, vicina alla discarica interna. “Durante il sopralluogo allo stabilimento – aggiungono i due assessori – fu chiarito che, ai fini della valutazione, elementi fondamentali sono la corretta destinazione urbanistica dell’area e la coerenza dei quantitativi richiesti con l’attività di recupero che l’azienda intende realizzare con l’impianto di Ferro Duo, già da tempo autorizzato dalla Regione, ma per il quale non ci risultano avviati i lavori di realizzazione. Il percorso di valutazione è comunque avviato e, al netto dei tempi massimi stabiliti dalla legge, possiamo garantire che gli uffici sono impegnati a sviluppare le loro considerazioni nel più breve tempo possibile”.
“Esprimiamo profonda preoccupazione per il destino di una realtà produttiva che garantisce importanti livelli occupazionali – concludono Marras e Monni – e siamo vicini alle lavoratrici e ai lavoratori, che meritano tutto il nostro impegno e la nostra collaborazione. La nostra attenzione su questa vicenda sarà massima, nonostante l’atteggiamento dilatorio della società, che sembra non percepire l’urgenza di offrire soluzioni che tengano assieme lavoro e salute, e che continua a temporeggiare laddove servirebbero determinazione ed investimenti”.