GROSSETO – Se un difetto ce ‘ha Giovanni Lamioni non è certo quello di nascondersi e non metterci sempre la faccia e anche questa volta, nella nuova avventura che lo vede alla guida dell’Us Grosseto, il patron biancorosso non si tira indietro.
Per parlare alla città ha scelto il palcoscenico del Teatro Moderno, il luogo pubblico più grande di Grosseto, e insieme al fidato direttore generale Filippo Vetrini, per più di un’ora, ha arringato sulle sorti dei biancorossi.
«C’è un clima negativo che non mi piace – ha detto Lamioni – non perché non sopporti le critiche, ma perché sembra che tutti si siano dimenticati che appena il 24 di novembre scorso se non fossi arrivato io a salvare la società, il Grosseto calcio sarebbe fallito e il prossimo anno sarebbe stato in Eccellenza»
Non vuole riconoscenza Lamioni, ma quello che chiede alla città è sostegno. «Questo è il momento di remare tutti verso la stesso obiettivo che per noi è la salvezza. Abbiamo gettato le basi in soli tre mesi per costruire una società solida e un progetto sportivo ambizioso. Il prossimo anno lotteremo per vincere il campionato. Ma adesso c’è bisogno di tutti perché non è facile riaddrizzare un’annata iniziata malissimo».
Tanti gli investimenti diretti, tanti quelli che dovranno ancora arrivare, ma a non sono le cifre da spendere che spaventano Lamioni, è piuttosto un clima ostile di cui la squadra poi risente quando deve scendere in campo. «Ho già speso di tasca 700 mila euro e in tre anni arriverò a due milioni di euro. Sono pronto a tutto, anche a costruire un nuovo centro sportivo totalmente privato se questo servisse, però non accetto la memoria cortissima e tutti quei “rosiconi” che dicono di voler bene al Grosseto, mentre tramano per tutto vada male. Ecco così non ci sto». Il riferimento è anche al clima che si sta generando in queste settimane sui social e non solo.
«Voglio fare un patto con la città: voi sostenete la squadra oggi e il prossimo anno vi faccio volare io».