GROSSETO – «L’Ombrone è forse l’unico fiume rimasto in Toscana, se non in Italia, allo stato “brado”, si direbbe in Maremma. Presenta già da diversi anni una serie di problemi oggettivi e soggettivi» afferma Giampaolo Ricci presidente Fipsas Grosseto, la federazione della pesca sportiva.
«Tra quelli oggettivi il principale è l’emungimento delle sue acque e di quelle dei suoi affluenti principali Orcia e Merse che vengono praticamente essiccati prima di giungere al grande fiume. Si stima, perché la Regione Toscana non ha mai rivelato quante sono realmente le autorizzazioni di attingimento, che ci siano oltre 2.000 pompe che prelevano acqua a tutte le ore in mancanza di controlli in funzione contemporaneamente sul Fiume e riducendolo in annate siccitose come l’ultima a poco più di un rigagnolo».
«Ad Istia negli ultimi 20 anni il fiume ha perso profondità per almeno 1,5 metri di media, riducendo notevolmente quanto invasato dalla Steccaia. Il nonno diceva che i fossi vanno puliti dentro e mantenute le sponde altrimenti non sai dove vanno a finire, e credo avesse ragioni da vendere. Creare zone di laminazione delle piene porta a ricaricare le falde e ad avere maggiori quantità di acqua a disposizione della fauna ittica e dell’agricoltura. La fauna sotto e sopra l’acqua dipende dal fiume quindi una vera gestione della risorsa che contempli tutti gli aspetti credo che sia non solo necessaria ma indispensabile» prosegue la Fipsas
Un altro problema è il bracconaggio: «Qui si vende alla luce del sole pesce di acqua dolce di provenienza illecita e ovviamente senza alcun controllo sanitario, dai gatti punteggiati, ai carassi, agli ormai rarissimi cavedani, alle carpe sempre più ricercate dagli acquirenti dell’est, alle indispensabili alborelle che sono un marchio di salubrità delle acque, alle rarissime anguille di cui è vietata la cattura – afferma Ricci -. Il tutto proveniente da catture illegali nei nostri corsi d’acqua, e l’Ombrone è tra i più colpiti, soprattutto nel periodo estivo, dove il Fiume si guada quasi dappertutto e dove i soldi facili delle catture illegali portano a uno spopolamento delle sue acque. Del valore dei pesci poi ci se ne accorge solo quando è necessario ripristinare allora i conti diventano pesanti. I pescatori Fpsas sono pronti a fare la loro parte ma è necessario che la Regione Toscana provveda ad una gestione della risorsa acqua in tutte le sue parti altrimenti non potremo che rincorrere il meteo sperando che almeno lui sia clemente».