GROSSETO – “Aiutiamo ad aiutare” è lo slogan adottato dalla diocesi di Grosseto per lanciare due distinte collette a sostegno delle popolazioni di Siria e Turchia tragicamente colpite dal devastante terremoto che ha già provocato oltre 40mila vittime accertate, senza contare i dispersi e i bambini rimasti orfani.
“La Chiesa italiana si è mobilitata fin dalle prime ore, stanziando immediatamente 500mila euro e poi promuovendo altre iniziative – spiega don Paolo Gentili, vicario generale della diocesi di Grosseto – Come Diocesi abbiamo atteso di capire quali fossero le indicazioni di Caritas italiana, per convogliare gli sforzi. E nei giorni scorsi il Vescovo insieme al collegio dei consultori ha deciso di dedicare due giornate a sostegno delle popolazioni colpite. Si sta entrando nella quaresima, tempo privilegiato per intensificare la preghiera, la mortificazione e la rinuncia non fini a se stesse ma orientate alla carità. Ed è per questo che la prima delle due giornate di carità per le popolazioni terremotate si terrà il Mercoledi delle Ceneri, 22 febbraio. In tutte le Messe delle nostre comunità parrocchiali sarà effettuata una raccolta in denaro da destinare alla Siria, in modo particolare alla martoriata Aleppo, dove i frati francescani, con i quali la nostra Diocesi è in rapporto da anni, stanno lavorando alacremente per non lasciare sole le tante famiglie, già in profonda difficoltà a causa di dodici anni di conflitto. Il vescovo Giovanni ha affidato al vescovo emerito Rodolfo il compito di curare questa raccolta, in collaborazione con la Custodia di Terra Santa, di cui fa parte anche la Siria”.
Sul settimanale diocesano Toscana Oggi è stata pubblicata anche una lettera dell’attuale parroco della comunità francescana di Aleppo, p. Bahjat, il quale racconta ciò che i francescani hanno cercato di fare fin dall’inizio di questa ennesima tragedia: “alle ore 04:17 del lunedì 6 febbraio, la nostra città è stata colpita da un forte terremoto di magnitudo 7,9 della scala Richter, che ha fatto precipitare le persone in strada sotto la pioggia, nel freddo e nel buio della notte, aggravato dalla mancanza della corrente elettrica. I genitori con i propri figli, usciti di casa presi dal panico, qualcuno non ha fatto in tempo a mettersi le scarpe. Di conseguenza, abbiamo annunciato nella nostra chiesa che avremmo accolto le persone e le avremmo riparate dal freddo e dalla pioggia, e così hanno fatto molte chiese”, scrive il religioso.
E aggiunge: “Le sale parrocchiali sono attualmente piene di centinaia di persone. Abbiamo tre conventi nella città e tutti e tre accolgono gli sfollati secondo le loro capacità. Nel nostro convento parrocchiale al centro della città, accogliamo circa 500 persone, e nel collegio di Terra Santa, che si trova in periferia circa 2000, avendo spazi all’aperto, mentre la chiesa succursale ospita una cinquantina di persone. Serviamo tre pasti al giorno. Nessuno vuole tornare a casa, perché hanno paura di altre scosse più forti, e vista la situazione di pericolo in molte abitazioni. Mentre le temperature continuano a scendere anche sotto lo zero. Ci assicuriamo anche di mantenere il posto caldo per i bambini. Tutti i pasti che vengono serviti sono preparati dalla nostra mensa di beneficenza nel nostro progetto «Cinque pani e due pesci», e il problema più grande che dobbiamo affrontare è la difficoltà nell’ottenere forniture per preparare il cibo a causa delle sanzioni imposte alla Siria, e mentre vediamo il flusso di aiuti alla nostra afflitta vicina Turchia, vediamo che alla Siria è pressoché impedito ricevere sostegno o aiuto”.
La diocesi di Grosseto negli ultimi anni ha tenuto rapporti di fraternità molto stretti con la città siriana, simbolo della guerra civile, grazie soprattutto all’iniziativa “Una luce per Aleppo”, che ha permesso di raccogliere aiuti economici inviati in più tranches ai frati. Ora, di fronte a questa nuova emergenza, è sembrato giusto dare un altro segnale di vicinanza fattiva con la raccolta del mercoledi delle ceneri.
Il 25-26 marzo, poi, tutte le parrocchie aderiranno alla colletta nazionale promossa dalla Cei come “segno concreto di solidarietà e partecipazione di tutti i credenti ai bisogni, materiali e spirituali, delle popolazioni terremotate. Sarà anche un’occasione importante per esprimere nella preghiera unitaria la nostra vicinanza alle persone colpite”.
“Esortiamo tutti a lasciarsi coinvolgere in questi due segni – conclude il vicario generale – invitando anche i catechisti a sensibilizzare i bambini e i ragazzi”.
Per ogni utile informazione si chiede di far riferimento all’ufficio economato della Diocesi (0564 24588; amministrazione@grosseto.chiesacattolica.it) o inviare una email a info@diocesidigrosseto.it