GROSSETO – «È davvero incomprensibile la scelta del governo di procedere con l’accetta interrompendo di punto in bianco la possibilità di ritirare i crediti per i bonus edilizi e di interrompere la pratica degli sconti in fattura. Queste misure sono state approvate e sostenute nei precedenti governi anche da chi siede nell’attuale governo, ed è oggi insostenibile dire, come fa il ministro Giorgetti, “che così si bloccano gli effetti di una politica scellerata”». A parlare sono Monica Pagni, segretaria della Cgil, e Anna Capobussi, segretaria della Fillea.
«Vanno adottate misure graduali che consentano di tenere insieme il contenimento del debito pubblico e la salvaguardia dei diritti delle aziende edili e dei loro lavoratori, oltre che dei cittadini che legittimamente si sono avvalsi di una legge dello Stato per ottenere il credito d’imposta connesso alla fruizione dei bonus edilizi».
«La scelta improvvisa e improvvida del governo di sospendere tutto di punto in bianco provocherà un’ecatombe occupazionale nel settore edile. Che nella nostra realtà era riuscito a rialzare la testa a partire dal 2021, ma che oggi in conseguenza delle decisioni del Consiglio dei ministri rischia di tornare ai livelli del picco della pandemia con una perdita secca di posti di lavoro».
«Parliamo di molte centinaia, se non un migliaio, di occupati nell’edilizia, che potrebbero perdere il lavoro entro pochissimo tempo. In una realtà, come la nostra, già caratterizzata sotto il profilo occupazionale da una forte componente di lavoro povero. Oltre che dall’assenza di alternative lavorative in conseguenza di un tessuto produttivo caratterizzato dal peso preponderante del settore dei servizi, e da un peso relativo basso di quello industriale».