GROSSETO – Il decreto legge approvato ieri dal Consiglio dei ministri e in vigore già da oggi, venerdì 17 febbraio, vieta la cessione dei crediti e le sconto in fattura e blocca le operazioni di acquisto dei crediti incagliati da parte degli enti locali, fermando, di fatto, immediatamente il mercato. “Ci uniamo al grido di allarme lanciato dal nostro presidente nazionale Dario Costantini – dice Anna Rita Bramerini, direttore di Cna Grosseto – perché questo vero e proprio blitz del governo mette a rischio il futuro delle 40mila imprese della filiera delle costruzioni”.
“Si tratta di imprese che hanno lavorato in osservanza di una legge dello Stato – aggiunge Bramerini -, facendo lo sconto in fattura perché era una possibilità prevista dalla normativa vigente. Si sono messe in gioco, hanno pagato i materiali, eseguito i lavori con tutte le difficoltà legate alle norme che in corso d’opera sono cambiate in continuazione, non sono state pagate, e adesso rischiano la chiusura”.
In sintesi, sono esclusi dal blocco soltanto i lavori in corso e per i quali era già stata presentata la Cila, la comunicazione di inizio lavori asseverata. Il decreto legge riguarda gli interventi di recupero del patrimonio edilizi (il cosiddetto bonus Ristrutturazioni), di efficienza energetica (l’econbonus), il superbonus, le misure antisismiche, le facciate, gli impianti fotovoltaici, le colonnine di ricarica e il superamento di barriere architettoniche.
“Resta quindi – precisa Bramerini – solo la possibilità di eseguire i lavori a proprie spese e provvedere, in un secondo momento, alla detrazione fiscale”.
La norma, inoltre, introduce un divieto per Comuni, Province, Regioni e enti locali di acquistare crediti fiscali legati a lavori di ristrutturazione. Queste operazioni di acquisto, infatti, potrebbero essere contabilizzate come indebitamento, possibile solo in forme limitatissime.
Con il nuovo dl si esclude anche la responsabilità in solido per il fornitore che ha applicato lo sconto, per i cessionari che hanno acquisito il credito per opere realizzate e comprovate da apposita documentazione, per i soggetti diversi dai consumatori o utenti che acquistano i crediti da una banca o società del gruppo sue correntiste in possesso di apposita documentazione.
“Le associazioni di rappresentanza delle categorie maggiormente interessate dalle disposizione del decreto legge – conclude Bramerini – saranno sentite dal Governo il prossimo 20 febbraio: fare presente i rischi per le imprese del settore, per evitare un blocco del mercato che, al momento, sembra inevitabile”.