GROSSETO – “Ci risulta difficile comprendere le scelte fatte dall’amministrazione. – commentano il capogruppo Guendalina Amati e il consigliere provinciale di Fratelli d’Italia, Danilo Baietti – Il presidente Limatola ha infatti preferito affidare direttamente il servizio di ufficio stampa ad una agenzia pubblicitaria senza verificare se all’interno del personale dell’amministrazione provinciale vi fossero dipendenti iscritti all’Albo dei giornalisti, così da avere un ufficio stampa “in house”, che potesse sfruttare le professionalità interne e contenendo di fatto anche i costi”.
“Con determinazione n.852 del 29-06-2022, – spiegano i consiglieri provinciali di FDI – veniva affidato direttamente il servizio di “Comunicazione, ufficio stampa e social media management” alla ditta Arca Srl per una spesa totale pari a 6.100 euro per soli 3 mesi. Alla scadenza dell’affidamento, con successiva determinazione n.1493 del 21-10-2022 l’amministrazione provinciale, ritenuto opportuno proseguire nella collaborazione con Arca Srl per i servizi di comunicazione, ufficio stampa e social media development, determinava la prosecuzione dell’affidamento diretto del servizio fino al 31-12-2022 per un ulteriore costo complessivo di 5.980 iva compresa”.
“Quindi, non solo non si sono valutate le professionalità interne alla macchina amministrativa provinciale, ma si è provveduto ad andare avanti con affidamenti diretti, nonostante fosse ormai provato come la nuova maggioranza di sinistra volesse un ufficio stampa. Quindi, per i principi di trasparenza, invece di continuare a seguire l’iter degli affidamenti diretti, ci saremmo aspettati la pubblicazione di un bando di gara mirato ad affidare questo delicato servizio; poiché solo con il bando pubblico si può accertare se vi siano realtà professionalmente migliori per il ruolo da ricoprire. Considerato inoltre come Arca SRL sia una agenzia pubblicitaria, e non potendo svolgere il compito di ufficio stampa nelle modalità previste dalla legge, è costretta a rivolgersi ad un giornalista esterno. Secondo noi la comunicazione pubblica, poiché materia delicata, dovrebbe essere svolta da specifiche figure professionali le quali hanno precisi ruoli e responsabilità, e non da agenzie pubblicitarie che invece sono competenti per altre materie, in special modo di carattere pubblicitario e non giornalistico”, concludono Guendalina Amati e Danilo Baietti.