GROSSETO – Mesi per avere il risultato dell’esame istologico: dal 30 settembre, giorno in cui è stata operata di un tumore all’utero, al 10 gennaio. Ma per sapere quale terapia fare serviva anche il risultato della Tac «Che siano stati costretti a fare privatamente perché il macchinario era rotto».
È la figlia di una paziente grossetana a raccontare l’odissea della madre.
«Mia madre è stata operata il 30 settembre di un tumore all’utero. Il medico al momento delle dimissioni ci aveva informato che quasi sicuramente non avrebbe dovuto fare terapia avendo risolto chirurgicamente; tuttavia avremmo dovuto attendere l’esame istologico».
«Il referto dell’esame istologico ci è stato consegnato il 10 gennaio (dal 30 settembre), a seguito di nostra continua insistenza» dopo oltre 3 mesi dal prelievo.
«Il 10 gennaio come già anticipato telefonicamente (aberrante) ci hanno comunicato che mia madre avrebbe dovuto fare terapia – prosegue la figlia -. Per altro una dottoressa già qualche giorno prima (sempre telefonicamente) forse spingendosi oltre mi ha parlato di chemio, che il 10 è mutata in radio ed il 16 gennaio in probabile radiochemioterapia secondo l’esito della tac».
E qui una nuova odissea: la Tac che serviva per valutare i dosaggi ed il tipo di terapia e che doveva essere eseguita in regime d’urgenza il 9 gennaio, come da diretta prenotazione del Gom non può essere fatta.
«L’8 gennaio sera mi hanno contattata per informarmi che il macchinario era rotto e l’appuntamento posticipato a data da definire, l’accordo era che mi avrebbero ricontattato loro. Il 10 abbiamo proposto al Gom di fare la tac privatamente, i medici hanno avvalorato la nostra richiesta. Abbiamo anche chiesto di poter fare una Pet ct total body, al posto della tac, esame sconsigliato al momento dai medici perché ritenuto di secondo livello».
«Sul risultato della Tac ci hanno chiesto di fare una risonanza. La risonanza è stata fatta privatamente, data l’urgenza, lunedì 30. Dopo di che ci hanno detto di fare una Pet ct total body, prevista per il 10 febbraio» continua la figlia.
«Mia madre si è operata il 30 settembre, non doveva fare terapia, ad oggi siamo ancora a discutere su cosa fare… Penso che tutta questa attesa abbia fatto venire a mia madre anche quello che non c’era».
«Per la tac urgente l’Asl mi ha contattata il 18 gennaio per darmi appuntamento per il 6 febbraio, se non avessimo avuto i mezzi per fare tutto privatamente ad oggi invece di parlare di Pet parleremo di Tac ed io non so quello che sarà di mia madre».
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