FOLLONICA – L’ 11 febbraio è la Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2015 e patrocinata dall’Unesco. La Giornata si propone di aumentare la percentuale di studentesse che scelgono per il loro percorso universitario le cosiddette materie Stem (Science, Technology, Engineering, Mathematics).
La Commissione per le Politiche di Genere del Comune di Follonica aderisce, per il secondo anno consecutivo, alla Giornata, con l’evento Stem_Lab2023, con un progetto dedicato agli studenti e alle studentesse delle IV e delle V classi dell’istituto statale di istruzione superiore. Questa mattina si è tenuto un incontro nell’aula magna dell’istituto superiore, con personalità che si sono distinte nel mondo della Scienza. All’evento hanno preso parte Chiara Baronti, chimica, responsabile tecnico e di qualità per Amcor Flexibles, Giulia Del Ghianda, powertrain CAE Analyst-automobili Lamborghini, Cecilia Laschi, professoressa di robotica alla National University di Singapore e Andrea Rizzi, professore associato di fisica sperimentale all’università di Pisa.
All’evento hanno preso parte il sindaco Andrea Benini, l’assessora Barbara Catalani e l’assessore Francesco Ciompi.
«Troppo spesso diamo per scontato che la parità di genere ci sia ma non è così – ha commentato il sindaco Benini – In alcuni paesi, che immaginiamo molto lontani da noi, alle donne è vietato per legge, frequentare l’università ma anche cantare, ballare o guidare la macchina. In Iran o in Afghanistan la condizione della donna è pesante, però anche alle nostre latitudini la parità di genere non è così scontata. In Italia le donne sono mediamente più istruite ma riescono con più difficoltà a raggiungere ruoli apicali e hanno stipendi più bassi. Giornate come quella di oggi ci insegnano a non dare per scontato tutto questo».
«Nonostante assistiamo negli ultimi anni ad un aumento delle ragazze che si iscrivono a facoltà Stem – dice Chiara Marchetti, presidente della Commissione – resta ancora grande il divario con i colleghi maschi; infatti nonostante la popolazione universitaria generale sia rappresentata per il 55,8 percento da donne, se consideriamo solo le facoltà Stem, questa si abbassa al 20 percento. Inoltre a parità di disciplina Stem, le donne incontrano più difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro e nella progressione di carriera. Ciò si ripercuote anche sui compensi che sono mediamente inferiori per le donne rispetto ai colleghi maschi. Resistono stereotipi di genere che ancora vedono le ragazze più adatte a professioni di cura o le considerano per carattere troppo “emotive” per intraprendere carriere scientifiche».