GROSSETO – «La più grande balla mediatica degli ultimi anni targata Pd. Questa è l’unica verità in tutta la vicenda che riguarda la Diaccia Botrona e la Provincia di Grosseto» A dirlo Andrea Vasellini, capogruppo della lista civica Vivarelli Colonna Sindaco e consigliere provinciale.
«Non si possono ascoltare le falsità targate Pd e 5 Stelle. Si assiste a una vera e propria mistificazione della realtà, una manipolazione della verità che di per sé stessa sarebbe immanipolabile se si avesse un minimo di onestà intellettuale e rispetto dei cittadini. Vi è un bando pubblico chiarissimo che tutti quanti possono leggere: è falso e offensivo per l’intelligenza altrui far uscire sul giornale che la Provincia fa dietrofront sulla Diaccia Botrona, sbandierando che grazie al governo Limatola 200 ettari verranno strappati ai privati e resi pubblici».
«È una vera e propria presa in giro mediatica che lascia sbigottiti stante la sua contraddittorietà e grossolanità: è evidente che il Pd ha un retro pensiero per cui i cittadini della provincia di Grosseto sono facili da prendere in giro così come gli esponenti politici del Movimento 5 Stelle Solo questo può spiegare l’incredibile annuncio dato dalla presidenza della Provincia. L’unica cosa vera è che venerdì 10 febbraio, in ottemperanza a quanto previsto dal bando realizzato da Vivarelli Colonna, la Provincia alierà i terreni facenti parte della Diaccia Botrona ai soggetti privati che se li sono aggiudicati».
«Per quanto riguarda i famosi 200 ettari di zona palustre questi saranno sottoposti al vincolo dell’articolo 2645 ter così come era previsto dal bando. Non si capisce cosa abbia fatto la Provincia amministrata dal presidente Limatola in tutto ciò, se non seguire pedissequamente quanto già era stato predisposto (non mantenendo le promesse fatte ai 5 Stelle).Non si accetta quindi che politicamente la sottoposizione a vincolo di tali ettari venga sbandierata come una vittoria o una conquista quando il tutto è stato già deciso da Vivarelli Colonna. Già nel 2021 si era fatto avanti il comune di Castiglione della Pescaia per gestire tali terreni palustri. Basta leggere il bando: “con riferimento ai terreni gravati dal vincolo di cui al dlgs numero 42/2004 Articolo 142 lettera F riserva provinciale di acciabotrona e ricadenti nell’area parchi e riserve naturali di essere consapevole di accettare che in caso di aggiudicazione al momento della vera vendita verrà posto su detti immobili e senza l’articolo 2645 un vincolo di destinazione d’uso della durata di 90 anni che sarà trascritto nei pubblici registri immobiliari contestualmente la trascrizione dell’atto traslativo della proprietà tale vincolo viene posto allo scopo di destinare detti terreni al perseguimento del fine pubblico rappresentato dalla gestione dell’area della Riserva provinciale Diaccia Botrona con previsione dell’obbligo a carico dell’acquirente di concedere con contratto di comodato d’uso gratuito ovvero a Fronte del pagamento in corrispettivo simbolico la suddetta area a uno più soggetti pubblici così da consentire agli stessi di dare continuità alla Diaccia Botrona”.
«Come chiunque può leggere sopra non viene strappato un ettaro da quelli già previsti e destinati dal bando stesso ad essere coltivati dagli aggiudicatari (700 ettari coltivabili dovevano avere e 700 avranno, dei 900 a bando 200 palustri saranno vincolati), se l’obiettivo della Provincia Pd era quello di impedire l’alienazione per vincolare i novecento ettari. Allora non è stato raggiunto perché giuridicamente sarebbe stato illegittimo comportando una responsabilità risarcitoria milionaria in capo alla Provincia stessa oltre che un danno enorme per lo sviluppo economico sociale agricolo, ma anche ambientale di tutta la zona della Diaccia Botrona».
«Tuttavia, con una disinvoltura che lascia basiti, il Pd rivendica come un proprio risultato la semplice attuazione del bando cercando di far passare come vittoria la posizione di un vincolo di destinazione già previsto, fra l’altro su un’area che non sarebbe stata coltivabile perché palustre e che chiaramente non ha mai interessato i soggetti aggiudicatari. Questo pone il Pd di fronte a una grande responsabilità prima di tutto morale nei confronti dei propri elettori e dei propri alleati 5 Stelle che proprio dietro la promessa di annullare il bando avevano dato il appoggio elettorale al Pd, consentendogli di vincere le elezioni provinciali».
«Oggi il Pd ha dimostrato di tradire i propri elettori e di tradire i propri alleati politici. Non solo, oggi si smaschera un tentativo maldestro e goffo di ingannare mediaticamente la cittadinanza della provincia di Grosseto. La verità è una soltanto: il bando è una creatura di Vivarelli Colonna e realizza oggi come allora la più grande vittoria politica del centrodestra per lo sviluppo di tutto il settore agricolo».