GROSSETO – “Il presidente Limatola ormai ci ha abituato a rigirare bene la frittata con le parole, pur lasciando immutate le cose nei fatti. Finalmente se ne è accorto anche il consigliere di Grosseto del M5S Giacomo Gori, rimasto scottato dalle promesse elettorali sulla Diaccia Botrona regalando a Limatola il suo voto decisivo in base ad una promessa non rispettata”.
Il consigliere provinciale della Lega Andrea Maule, che già qualche settimana fa aveva ammonito che nulla sarebbe cambiato nella cessione della Diaccia Botrona ai privati, lo conferma nel giorno in cui il tema giunge in Consiglio, con l’atto di vendita che è pronto ad essere firmato.
“Praticamente – sostiene Maule – con l’atto presentato al Consiglio provinciale l’ente pubblico, al momento della compravendita, presenta a La Pioppa Srl una proposta irrevocabile per acquisire l’area e lei si impegna a farlo non appena le condizioni di bilancio lo consentiranno. Della serie che ‘se potrò lo comprerò’, dunque con il rischio che questo possa avvenire nel futuro, così come mai, rimanendo ferma, di fatto, solo la possibilità di acquistarla, visto che l’azienda non può revocare la proposta. Ho anche qualche dubbio tecnico riguardo al fatto che l’acquisto di quella proprietà avviene attraverso l’applicazione di particolari agevolazioni fiscali e non so se queste permetteranno una cessione a breve, perché solitamente è vincolata al possesso per almeno un certo numero di anni”.
Insomma tanto rumore per poco, se non per nulla. “L’unica novità – conclude Maule – è che la Provincia oggi prova a salvarsi in corner e Limatola a salvare la faccia, con un’operazione che è tutt’altro che scontata e che, magari, al privato conviene pure, visto che lo specchio lacustre non gli dà alcun vantaggio, ma soltanto impegni essendo all’interno di un’area protetta da mantenere”.