GROSSETO – Oltre 200 corridori si sono ritrovati a Marrakesh, in Marocco, lo scorso fine settimana per l’Atlas Mountain Race 2023. Sono tre i toscani presenti, il puntalino Thomas Daddi e i due grossetani Gianluca Scafuro e Lenny Schiaretti. Con 1.334 chilometri, il percorso di quest’anno è più lungo rispetto alle versioni precedenti e le temperature gelide inconsuete in questo periodo, hanno messo a dura prova anche i corridori più preparati.
“Gianluca ha ripreso la gara come previsto da CP3. al km 912 in 30 posizione – racconta il suo team, il Cykeln Divisione Corse – La strada di ieri per raggiungere il punto di controllo era un percorso in un’area veramente remota senza punti di rifornimento di cibo e acqua, che ha reso particolarmente difficile l’avanzare. Ora affronta un percorso più veloce che lo porterà attraverso la catena Anti-Atlas, attraverso la pianura fuori Agadir e alla costa atlantica dopo aver attraversato l’Atlante. Thomas e Lenny hanno pedalato fino a tarda notte e si sono fermati a 782 km per Thomas e 773 km per Lenny intorno alla 100 posizione. Come sempre, gare endurance di questo tipo risultano davvero difficili da gestire e l’imprevisto è dietro l’angolo. I nostri stanno faticando e stringendo i denti, Gianluca probabilmente arriverà al traguardo tra 36h circa. Thomas e Lenny lotteranno per rientrare nel tempo massimo previsto dall’organizzazione”.
In testa alla gara si sono registrati i primi due arrivi, dopo 3 giorni e 20 ore, lo svizzero Robin Gemperle ha conquistato il primo posto superando l’impegnativo percorso di 1.334 km, nonostante le condizioni estremamente difficili. Ci sono stati svariati colpi di scena in testa ala gara, a farne le spese, l’italiano Mattia De Marchi che è stato costretto al ritiro quando si trovata al comando, problemi fisici per lui, che lo hanno fatto desistere. Portato in ospedale per accertamenti, sta bene. Ne ha approfittato il giovane atleta svizzero che è riuscito a gestire la fatica, dormendo anche più degli avversari, e sorpassando l’italiano e il lituano Justinas Leveika che pensate in 4 giorni di gara ha dormito solamente 3h30′ segno che forse anche in queste competizioni la freschezza psico-fisica assume un ruolo fondamentale nei momenti topici.