FOLLONICA – “Cosa fare della scuola di Via Gorizia? Un interrogativo di cui quasi nessuno pare interessarsi. Eppure, prima o dopo ( a questo punto dopo visti i ritardi imbarazzanti che l’amministrazione comunale sta maturando nel costruire il nuovo polo scolastico) avremo le nuove scuole medie al parco centrale». Inizia così la nota di Alberto Aloisi, già assessore di Follonica e oggi rappresentante del gruppo civico “In Movimento per Follonica”.
«Il dato è che l’aggiudicazione del polo scolastico risale, se non erro, al 2016 ed ancora, nonostante sia in corso l’elaborazione del nuovo regolamento urbanistico scaduto, giustappunto, anch’esso nel 2016 nessuno si è incaricato di aprire una discussione pubblica per definire i destini dell’edificio che presto o tardi è destinato a cessare la sua funzione».
«Il plesso di Via Gorizia è in una posizione strategica: sito nel tratto finale di Viale Carducci, fronte mare antistante il punto di ormeggio del Calaviolina, porta d’ingresso del quartiere Senzuno, l’edificio potrebbe essere il punto di snodo per la riqualificazione ed il rilancio di una parte fondamentale del centro di Follonica».
«Cosa farne allora? Le strade, soprattutto per una città strana come Follonica sono principalmente due: arrendersi alla classica speculazione edilizia optando per una serie di appartamenti estivi, oppure interrogarsi seriamente se quell’edificio possa essere sottratto alla solite abitudini e individuare una trasformazione capace di creare occupazione, meglio se stabile e di qualità. Personalmente preferisco la seconda opzione: di giovani ce ne sono sempre meno e quei pochi scappano da Follonica; la città è tra le più anziane della Toscana ed è ancora largamente sorretta dalle pensioni dei nonni. In entrambi i casi, comunque, dovrebbe essere risolto a priori definitivamente il problema dei miasmi della Gora: anche in questo caso pare che promesse e soldi non manchino, ma di fatti ancora pochi».
«Ed allora la butto lì, convinto che con uno slancio di progettualità possiamo fare cose importanti: trasformare l’edificio in un hotel di qualità con anche punti vendita lato Petraia per attrarre un turismo remunerativo e capace di generare valore aggiunto. E la trasformazione in hotel non è che uno degli atti che trasformerebbe la zona. Più precisamente sotto l’hotel ragionerei nella direzione di un ampio parcheggio sotterraneo per dare risposte alla cronica mancanza di parcheggi. Ed intorno all’hotel compiere altri importanti cambiamenti: pedonalizzazione con simultanea riqualificazione di Viale Carducci, spostamento del traffico secondario in Via Giacomelli per ridare vita ad una delle vie più scure e cupe della città; arredamento e pedonalizzazione del pennello a mare antistante l’edificio per allungare la passeggiata lungo mare; riqualificazione e sviluppo dell’area del circolo nautico calaviolina per dare ospitalità, tra le altre, ai piccoli pescatori follonichesi costretti ad ormeggiare a Scarlino. I vantaggi sarebbero enormi, e si compirebbe uno scatto potente verso lo sviluppo turistico della città. Alla fine, credo, che anche il plesso dell’ex cartiera ne trarrebbe grandi benefici e, forse, molti dei fondi attualmente sfitti troverebbero motivo per tornare appetibili sul mercato. Se vogliamo far ripartire Follonica dobbiamo tornare a pensare e a progettare il futuro. Come hanno fatto i nostri “vecchi” prima di noi, prima che tutto il dibattito politico si riducesse alla buche dell’asfalto e ai cassonetti pieni».