GROSSETO – Si è svolto all’interno del Cemivet, il centro militare veterinario, il Consiglio comunale straordinario di Grosseto. Un’iniziativa fortemente voluta dal presidente del Consiglio, Fausto Turbanti, e condivisa con i capigruppo dei vari partiti.
«Un progetto che parte da lontano – afferma Turbanti -. Il senso dell’iniziativa rientra in quello che, nell’espletamento del mio ruolo istituzionale, ritengo un obiettivo fondamentale: rendere il Consiglio Comunale un luogo non solo in cui discutere dei provvedimenti da adottare per il governo del territorio ma anche in cui creare e promuovere nuovi strumenti di conoscenza a beneficio della collettività. L’assemblea cittadina può e deve diventare, in estrema sintesi, anche un tramite in grado di puntare l’attenzione su ciò che ci distingue rispetto agli altri territori. Dare l’opportunità ai cittadini di conoscere ciò che c’è in questa città, le istituzioni e le persone che lavorano nel campo della vera eccellenza».
«Oltre alle consuete attività, infatti, il Centro militare veterinario di Grosseto ha avuto l’abilità di penetrare il nostro tessuto sociale ed economico, divenendo protagonista di iniziative di richiamo, di aggregazione, di solidarietà e di sano coinvolgimento dei cittadini. È la prima volta, da quello che abbiamo potuto accertare, che un Consiglio comunale entra in una base militare con l’obiettivo di aprire le porte a una simile realtà».
«Circa 20mila persone del nostro territorio, vale a dire più o meno un quarto della popolazione grossetana, ha avuto modo, per i motivi più disparati, di entrare in contatto con il Cemivet e più in generale con il mondo militare, compresi anche i civili che vi hanno lavorato e che vi lavorano e le loro famiglie: un patrimonio sociale ed economico davvero di tutto rispetto. Il mio auspicio è che questa sia solo la prima tappa di un percorso nuovo, di apertura del Consiglio comunale alle realtà più belle di Grosseto. Lavoreremo per questo obiettivo» conclude Turbanti.
«Questa idea unisce l’amministrazione comunale a una realtà storica come il Cemivet, che esiste da oltre 150 anni sul nostro territorio, sin dal 1870, e rappresenta un patrimonio storico, culturale e militare della nostra città ma soprattutto della nostra Nazione che noi abbiamo voluto onorare con la massima agorà cittadina: il Consiglio comunale» gli fa eco il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
«Oggi ci troviamo in uno dei luoghi simbolo del territorio, una piccola città nella città, che costituisce una vera e propria eccellenza non certo solo per noi ma per tutto l’esercito italiano e, di conseguenza, per il Paese. Al CeMiVet esistono realtà uniche, specializzazioni che solo qui vengono studiate, sviluppate e poi messe a disposizione delle forze armate».
«Il Cemivet garantisce la riproduzione e l’allevamento dei cavalli che poi saranno impiegati nei servizi dell’Esercito, funzioni svolte anche nel settore cinofilo che aggiunge anche l’attività di addestramento degli animali per la specializzazione della ricerca di esplosivi. I binomi che si formano qui (militare e cane) sono quelli che aumentano la sicurezza del personale impegnato nelle missioni all’estero, portando alla scoperta di esplosivo interrato che potrebbe rappresentare un grave pericolo. All’interno del Centro c’è anche il laboratorio di mascalcia dove vengono forgiati i ferri per i cavalli senza utilizzare prestampati. Lavoro di alta specializzazione che consente di dotare ogni cavallo di un ferro perfettamente adattato ai suoi zoccoli. Massima attenzione quindi a tutto il percorso degli animali, anche agli esemplari che concludono il loro lavoro, con una infermeria dedicata».
«Purtroppo ancora oggi la necessità di mantenere la pace e evitare la guerra si rappresenta ogni volta: pensiamo alla guerra in Ucraina e agli 80 conflitti mondiali in campo» conclude.