GROSSETO – Nelle ore che hanno preceduto la seduta straordinaria del consiglio comunale, ospitato al Centro militare veterinario, c’è una voce in contro tendenza rispetto alla maggioranza dei consiglieri comunali e delle forze politiche che hanno accolto con favore ed entusiasmo la proposta che questa mattina si è concretizzata.
Stiamo parlando di Giacomo Cerboni, consigliere comunale di maggioranza, eletto nelle lista delle Lega, già assessore al bilancio nel primo mandato con Vivarelli Colonna sindaco, voce autonoma e spesso critica dell’attuale centrodestra.
«Domani (oggi per chi legge, ndr) – scrive Così Cerboni – non parteciperò alla seduta del Consiglio comunale presso il Centro Militare Veterinario. Non è uno sgarbo al CeMiVet, al contrario un gesto di rispetto per una delle più importanti Istituzioni del nostro territorio. Innanzitutto, perché le sedute consiliari dovrebbero tenersi in luoghi accessibili a chiunque, senza che le forze dell’ordine (che hanno cose più importanti da fare) debbano sovrintendere all’accesso, come nel caso di un presidio militare».
E poi perché penso che il luogo naturale in cui il Consiglio debba accogliere ogni realtà cittadina sia il Palazzo comunale, la Casa dei grossetani».
«Con questa iniziativa si crea un precedente. Perché allora non un Consiglio presso la Asl, il IV Stormo, i centri anziani, la Questura, le associazioni di categoria etc….?! Sperando di non dimenticare mai qualcuno. I Consigli itineranti si giustificano solo in circostanze eccezionali (come fu la vicenda Mabro).
Non mi aspetto che la mia scelta sia compresa o condivisa; ma è il mio modo di vivere e di rispettare le Istituzioni, senza che diventino passerelle per i politici».
Ecco il post originale di Cerboni.
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