ROCCASTRADA – “Il dibattito a margine del consiglio comunale ha aperto quel confronto che auspicavamo con le nostre due mozioni sulla sanità. Per questo, di comune accordo con la maggioranza e le altre opposizioni, abbiamo deciso di ritirarle per giungere ad un atto comune nell’interesse del nostro territorio”. Così i tre consiglieri comunali della Lega di Roccastrada Ulderico Brogi, Paolo Pazzagli e Lorenzo Piras, commentano quanto accaduto nell’ultimo consiglio comunale.
“Il fatto che le nostre proposte almeno in parte siano state considerate valide dalla maggioranza dimostrano come la partita sulla sanità non abbia colore politico e come la nostra azione delle ultime settimane sia stata efficace – commentano i consiglieri leghisti- Noi non abbiamo mai voluto proporre spot per cercare uno spazio sulla stampa, ma abbiamo lavorato con serietà, coinvolgendo la gente, i professionisti del settore ed i nostri rappresentanti istituzionali, come il consigliere regionale e vicepresidente della Commissione Sanità Andrea Ulmi. Questo ci ha permesso di poter presentare proposte concrete sui cui, ci pare, che almeno in parte la maggioranza sia d’accordo e su cui può partire per davvero un confronto costruttivo che, speriamo, possa sfociare con un unico atto condiviso da tutte le forze del consiglio comunale, senza fare la corsa a chi si prende i meriti. Un percorso che dovrebbe iniziare già nei prossimi giorni con una conferenza dei capigruppo”.
Alcune proposte, secondo la Lega, sono di garanzia. “E’ stata sulla nomina del direttore generale della Asl – sostengono – che la differenza tra noi e la maggioranza sembra essere più marcata, forse anche sul piano della visione politica. Il nostro non è un attacco al Presidente Giani, ci mancherebbe, ma è una posizione di garanzia. Non ci sembra giusto che la norma preveda che il Direttore Generale sia nominato dal Governatore e che risponda solo a lui, senza il coinvolgimento dei territori che danno solo un parere non vincolante. Noi crediamo nelle realtà locali e riteniamo che queste debbano avere voce in capitolo sulle scelte che li riguardano, così come riteniamo che le tre maxi Asl siano troppo dispersive e che si debba tornare ad una dimensione aziendale provinciale, anche per far uscire la Maremma da quella marginalità di cui oggi soffre”. L’attesa adesso è per il confronto istituzionale. “Aspettiamo la conferenza dei capigruppo – concludono- perché noi contiamo veramente, anche per il senso civico che ci caratterizza, di poter arrivare ad un atto di indirizzo condiviso che coinvolga tutti i gruppi consiliari”.