MANCIANO – Attività economiche e risorse naturali si sposano nei territori dei Comuni di Manciano e Scansano. Le 60 aziende presenti all’incontro pubblico lunedì pomeriggio, 30 gennaio alla cooperativa di Pomonte, hanno detto sì al Distretto biologico della Maremma per lo sviluppo delle produzioni biologiche del territorio e delle filiere collegate, per l’accrescimento della filiera corta e identitaria e per la valorizzazione delle conoscenze contadine e tradizionali presenti su di esso.
Il Comune di Grosseto, in accordo con i Comuni di Capalbio, Castiglione della Pescaia, Magliano in Toscana, Manciano, Orbetello, Scansano e con il coinvolgimento attivo delle organizzazioni professionali agricole Cia, Coldiretti, Confagricoltura e del Coordinamento Toscano Produttori Biologici, sta avviando le fasi di progettazione tecnica del Distretto Biologico della Maremma per ottenerne il riconoscimento da parte della Regione Toscana, ai sensi della legge regionale 51/2019 “Disciplina dei distretti biologici”. La progettazione tecnica e il supporto a tutto il percorso necessario ad arrivare al riconoscimento della Regione Toscana è stato affidato, dal Comune di Grosseto, alla Società GreenGea snc di Pisa, che vanta un’importante esperienza in questo ambito.
“Il futuro è in mano a noi – afferma la vice sindaca di Manciano Valeria Bruni – e per questo dobbiamo pensare in grande, avere un’ampia visione delle cose per lasciare ai nostri bambini un territorio forte, cominciando a recuperare le cose buone del passato. Siamo stati tra i primi Comuni ad aver aderito a questo progetto perché abbiamo subito intravisto le potenzialità che c’erano all’interno di esso, con grandi prospettive per le imprese. Una chance importante per le aziende del territorio e non solo”.
“L’obiettivo che tutti i soggetti coinvolti devono perseguire, dalle imprese agricole agli enti pubblici alle organizzazioni, è quello di interagire tra essi, attuando una politica distrettuale di diversificazione produttiva, di integrazione economica e sociale e di coesione, nel rispetto della conservazione e riproduzione degli equilibri naturali e in grado di sviluppare una qualità totale territoriale, con una adeguata vivibilità per i residenti, promuovendosi a polo d’attrazione per altre imprese ed individui. Il nostro comune, tra i più vasti di Italia, è a forte vocazione agricola e per questo le coltivazioni, gli allevamenti, le trasformazioni, le preparazioni e la commercializzazione di prodotti ottenuti con metodo biologico devono essere tutelate e potenziate, sempre rispettando i caratteri di identità territoriale e paesaggistici dei nostri luoghi”.
“Siamo sicuri che il nuovo grande Distretto del biologico – spiega la sindaca di Scansano Maria Bice Ginesi – rappresenti una bella opportunità per le realtà economiche presenti nel nostro comune. Gli imprenditori che faranno parte del distretto hanno compreso bene che per crescere c’è bisogno di mettere in connessione le attività economiche con le politiche agricole, e in questo caso con l’utilizzo sostenibile delle risorse naturali. È importante che sempre più aziende si convertano al biologico e favoriscano quindi l’incremento delle superfici agricole condotte con questo metodo. Il distretto andrebbe a sostenere e a potenziare il turismo di qualità”.
“Sappiamo bene che la riscoperta delle nostre radici, visto che l’agricoltura è presente da sempre in Maremma, è un valore da perseguire e rafforzare, che prende per mano il turista e lo porta naturalmente da noi, in un ambiente incontaminato, plasmato dall’agricoltura, tanto apprezzato. Il Comune di Scansano fin dall’inizio ha creduto in questo progetto che migliora la qualità della vita di ciascuno di noi, rafforza le filiere, tutela e valorizza l’ambiente”.