SCARLINO – «Nell’ultima legge di bilancio (approvata a dicembre) il governo Meloni ha previsto lo stralcio degli interessi e delle sanzioni sui debiti verso le amministrazioni comunali, che siano sotto i mille euro. I comuni italiani hanno tempo fino al 31 gennaio per rifiutare il minicondono meloniano, altrimenti entra in vigore automaticamente» afferma Rifondazione comunista.
«Rifondazione comunista si schiera sempre con i cittadini onesti e seri e non fa sconti ai furbetti e pertanto, come circolo di Rifondazione Comunista dell’Alta Maremma, contestiamo, la scelta dell’amministrazione comunale di Scarlino di non opporsi al mini condono».
«Altre amministrazioni, come Follonica, invece rifiutano lo stralcio. E lo fanno soprattutto per motivi etici, perché non si vuol far passare il messaggio che è meglio non pagare debiti e multe e che conviene aspettare un condono futuro. Sappiamo che l’impatto di questa minisanatoria sui bilanci comunali non sarebbe enorme, ma la scelta del governo Meloni e dell’amministrazione Travison è sbagliata soprattutto da un punto di vista del messaggio politico e culturale. L’85-90% dei cittadini paga sempre i suoi debiti, anche rinunciando a vacanze e a cene fuori. Sono questi i cittadini che vogliamo tutelare» prosegue la nota.
«Non va bene che i debiti cancellati al 10/15% di furbetti siano poi ripagati dai cittadini onesti. Inoltre non ci piace neanche che l’assessore al bilancio di Scarlino, Michele Bianchi, dica che gran parte delle multe stradali ancora pendenti non saranno pagate perché “elevate a cittadini che non hanno dimora nel nostro Paese”. Capiamo il senso di essere attrattivi verso i turisti, ma addirittura partire dal presupposto che questi non pagheranno mai le multe è sbagliato, anche per il rispetto che dobbiamo avere verso i cittadini che vivono e lavorano nel comune tutto l’anno e che invece dovrebbero pagare senza problemi».
«Infine, dobbiamo capire che per garantire una società con servizi sociali all’avanguardia serve pagare le tasse. Ma soprattutto serve che tutti paghino la loro parte. Altrimenti poi è inutile lamentarsi dei tagli che vengono fatti allo stato sociale» conclude il circolo “Follonica e Alta Maremma – Che Guevara” di Rifondazione Comunista.