GROSSETO – La Provincia di Grosseto non aderisce alla rottamazione delle cartelle esattoriali sotto i 1.000 euro, prevista nella nuova Legge di Bilancio per le cartelle fino a 1000 euro relative al periodo 2000 -2015 non ancora pagate dai cittadini ai Comuni e alle Province.
Il cosiddetto minicondono, promosso dal Governo Meloni, sarà applicato automaticamente su tutti i Comuni e le Province del territorio nazionale, che non abbiano comunicato entro il 31 gennaio 2023 all’Agenzia Riscossione la loro decisione di non aderire.
Il Consiglio provinciale di Grosseto si è espresso nella seduta del 30 gennaio votando la delibera di diniego dello stralcio delle cartelle a maggioranza, con il voto contrario della Minoranza. E la decisione, pertanto, sarà comunicata all’Agenzia Riscossione, entro i termini previsti.
Da una stima elaborata dagli uffici il minicondono comporterebbe per la Provincia di Grosseto la scelta di non incassare un arretrato complessivo che sfiora i due milioni di euro.
“Lo stralcio delle cartelle non è il modo corretto per aiutare le famiglie in difficoltà- commenta Francesco Limatola, presidente della Provincia di Grosseto – in quanto contrasta il principio di equità e alimenta una forma di ingiustizia sociale nei confronti di coloro che pagano regolarmente. Noi abbiamo seguito un’altra strada per aiutare i cittadini e le famiglie in modo concreto e lo abbiamo fatto scegliendo di non applicare la Cosap su tutti i passi carrabili”.
“Il minicondono è diseducativo e disincentiva i comportamenti virtuosi,– prosegue Limatola – per tutte queste ragioni abbiamo deciso di non aderire. Il Governo con questa misura ha fatto un doppio errore: da un lato lascia passare un messaggio politico sbagliato per cui chi non paga alla fine riesce a farla franca, dall’altro scarica il peso e le conseguenze della pace fiscale sui bilanci dei Comuni e delle Province, chiamati a decidere se applicare o meno lo stralcio delle cartelle.”
Stessa posizione per il comune di Follonica. Il Consiglio comunale di Follonica si è riunito questa mattina, lunedì 30 gennaio, e ha votato il diniego allo stralcio dei debiti tributari comunali. La maggioranza ha infatti detto no alle proposta fatta dal Governo, votando contraria allo stralcio delle cartelle fino a mille euro, relative agli anni che vanno dal 2000 al 2015.
In base alla norma varata dal governo Meloni, entro fine gennaio gli enti locali dovevano decidere con apposita delibera se aderire o meno alla cosiddetta pace fiscale. La proposta di delibera votata questa mattina deriva dallo schema della fondazione Anci che è stato fornito a tutti i comuni d’Italia.
«Votando no affermiamo un principio di equità a noi molto caro: non solo dobbiamo mantenere l’equilibrio economico del Comune, che vedrebbe sottratte entrate già messe a bilancio, ma soprattutto dobbiamo sostenere il concetto che i tributi sono indispensabili, proprio perché finanziano i servizi che l’Amministrazione assicura all’intera comunità. Per chi è in difficoltà esistono numerose forme di sostegno che possono essere messe in atto» afferma il sindaco Andrea Benini.
«Sono convinto che lo stralcio delle cartelle non sia il messaggio giusto da far passare in termini di equità nei confronti di chi ha sempre pagato nei tempi e nei modi previsti, magari facendo anche qualche rinuncia – afferma l’assessore al bilancio Francesco Ciompi – Di fronte a situazioni di difficoltà c’è sempre stata la possibilità di rateizzare. Sanatorie di questo tipo, alla lunga, sono deleterie per le casse della pubblica amministrazione».