GROSSETO – Se un tempo le mareggiate autunnali portavano grandi masse di conchiglie e legni levigati incrostati di denti di cane, «da qualche anno regalano alle nostre coste grandi quantità di plastica: è proprio il caso degli ultimi episodi di dicembre, che hanno spiaggiato materiali inverosimili nei 4,5 km di arenile tra il canale S. Leopoldo (Fiumara) e il Km 28, di competenza demaniale del Comune di Grosseto» conferma Luca Passalacqua, presidente del Wwf della provincia di Grosseto.
«Questo tratto di spiaggia, tra i meglio conservati, è parte del sito Natura 2000 “Tombolo da Castiglione della Pescaia a Marina di Grosseto”, rappresenta un’eccellenza naturalistica, ma quest’anno sembra una discarica, occorre monitorarlo e conservarlo nel migliore dei modi, evitando che si degradi e diventi una spiaggia come un’altra. Chi controlla? Possediamo risorse naturali preziose delle quali non ci rendiamo conto».
«Di fronte a questi scenari non possiamo rimanere impassibili, abituarci a passeggiare tra i rifiuti, come fosse normale. Negli ultimi tre anni in quei 4 km e mezzo di spiaggia, i sacchi di rifiuti raccolti ogni inverno sono arrivati a 80!» dice Franca Pettinari, attivista di quei gruppi di volontari che dal 2014 eseguono sistematicamente la pulizia manuale delle nostre spiagge e dune, e prosegue: «Il fenomeno dei rifiuti portati dal mare è cresciuto in modo preoccupante, ma quest’anno sta assumendo i caratteri di una vera e propria emergenza ambientale. Col solo volontariato non ce la facciamo più».
Dello stesso avviso Fabrizio Farsi, attivista del Wwf, anche lui tra i volontari impegnati: «I rifiuti raccolti ogni anno arrivano in minima parte dai turisti, per la maggior parte arrivano dal mare, quest’anno però sono ancora più abbondanti e disparati: flaconi, taniche, secchi di vernice, cassette di polistirolo in quantità, materiali di risulta della pesca quali reti, cavi, corde, perfino una ruota di autotreno, oltre ai maledetti dischetti del depuratore, ai sempiterni cotton fioc e soprattutto tante spezzettature di plastiche dure e microplastiche».
«Oltre al “bagnante maleducato” che getta in spiaggia cicche e tappi di plastica, come e da dove finiscono in mare tutti questi rifiuti? Non possiamo mollare, ma alcuni volontari sono veramente stanchi. E’ solo l’amore per la nostra terra che ci spinge a continuare, ma non è più sostenibile, adesso è un fenomeno stabile e in aumento. E’ diventato un problema perfino far portar via i sacchi che raccogliamo. Il comune deve intervenire» incalza ancora Pettinari.
«Vista l’importanza che riveste questo territorio costiero, in particolare ricadente in un sito protetto e quindi da trattare con molta cautela, il Wwf della Provincia di Grosseto chiede nuovamente alle autorità comunali competenti che venga strutturato un servizio manuale di pulizia arenile, duna e retro duna periodico e stabile durante tutto l’anno, in modo da limitare l’impatto ambientale di questi materiali ed evitare che, rimanendo esposti alle intemperie, si frammentino ulteriormente, rendendo infine impossibile il loro recupero, con conseguenti enormi danni ecologici, oppure che tornino in mare con le mareggiate successive».