GROSSETO – Come Lega sosteniamo la scelte della Fondazione Grosseto Cultura e dei membri del cda cui riconosciamo loro totale autonomia di giudizio. E’ ormai evidente che la questione asterisco non sia il motivo della mancata assegnazione degli incarichi alle tre cooperative, ma anche se lo fosse stato noi avremmo comunque sostenuto la decisione, perché, al di là del caso specifico, su questo fronte andrebbe aperto un dibattito e, siamo convinti, che come maggioranza dovremmo farlo”.
Così il direttivo comunale della Lega di Grosseto con il segretario Alessandro Bragaglia e gli otto membri si esprime all’indomani della seduta della commissione di controllo del Comune di Grosseto che ha rinnovato la fiducia al cda.
“Noi non entriamo nel merito delle scelte del cda – sostiene la Lega- perché se ai propri rappresentanti non è stato dato un diverso indirizzo è giusto che di loro ci si debba fidare, tanto più se i risultati sono positivi come quelli raggiunti in questi ultimi anni. D’altra parte se si dà fiducia alle persone, fidandosi delle loro competenze in materia, vanno sostenute e incoraggiate, tanto più con una Fondazione che, pur agendo sul fronte del risparmio economico, dimostra di raggiungere obiettivi importanti per la cultura cittadina”. Un pensiero rafforzato sulle scelte.
“Siamo convinti che se il cda di Fondazione Cultura ha deciso di cambiare – sostiene la Lega- avrà fatto le opportune valutazioni e, soprattutto, dare giudizi a priori su chi subentra ci sembra di cattivo gusto”. La chiusura è di nuovo sulla vicenda degli asterischi.
“Il dibattito che si è aperto anche a livello nazionale – conclude la Lega- vede posizioni distanti e, a nostro giudizio, su questo tema non possiamo restare neutrali. Perché è politica scegliere una posizione netta ed è giusto che una maggioranza possa dare le proprie indicazioni e il proprio indirizzo sul tema. La nostra è chiara e nota: la lingua italiana non prevede asterischi a coprire le vocali, non capiamo perché i termini bambino, bambine o bambini debbano fare così tanta paura da andare a cercare caratteri che con l’alfabeto non c’entrano proprio nulla”.