GAVORRANO – «Una delle peggiori inadempienze che può mettere in pratica un ente è certamente il mancato rispetto delle normative vigenti. Lo stesso ente che richiama spesso e volentieri i cittadini ad ottemperare alle leggi, non può e non deve in alcun modo agire con cotanta superficialità. A Gavorrano però questa elementare regola etica è di difficile comprensione per chi si sente al di là di ogni ragionevole dubbio un “buon amministratore”».
A dirlo il capogruppo del Centrodestra Andrea Maule, che nella giornata di oggi ha presentato una mozione al sindaco Andrea Biondi che «lo impegna a mettere urgentemente in funzione il Diurno Diffuso Socio-Riabilitativo, realizzato grazie ad una recente ristrutturazione nella ex scuola elementare di Gavorrano».
«Questi i fatti – spiega Maule – che ci hanno imposto l’intervento odierno. Per la ristrutturazione dell’ex scuola il Comune di Gavorrano ha beneficiato di un contributo pubblico a valere su un Bando del Psr (Programma di Sviluppo Rurale della Regione Toscana). Il contributo percepito ammonta a 100mila euro a fronte di una spesa complessiva appena superiore ai 150mila euro. Il contributo è stato erogato dal Gal Far Maremma in virtù del noto progetto che prevedeva la conversione della ex scuola elementare in struttura sociale adibita a Diurno Diffuso. Il Comune a gennaio 2022 ha completato la ristrutturazione ed a settembre 2022 ha incassato il contributo pubblico».
«Il Comune di Gavorrano – prosegue Maule – però si è dimenticato di un piccolissimo dettaglio. A gennaio 2022, nel momento in cui ha completato la ristrutturazione ed ha chiesto l’erogazione del contributo, l’amministrazione ha di fatto certificato che l’opera realizzata era “funzionante e funzionale alle attività previste nella domanda di contributo”. Detto in termini spiccioli, secondo il Comune di Gavorrano il Diurno Diffuso a gennaio 2022 era in funzione, era aperto e funzionante. Ma siamo proprio sicuri?
«Siamo a gennaio 2023, dopo un anno, e il noto Diurno Diffuso non è ancora operativo, non è funzionante e funzionale al progetto finanziato dalla Regione Toscana. Non lo è mai stato, nemmeno un giorno in un anno intero. La cosa più grave è che il Bando del PSR prevede che il mancato funzionamento dell’opera oggetto di contributo comporti la revoca del contributo stesso! Quindi, praticamente e concretamente, oggi il Comune è nella condizione di poter subire la revoca del contributo, o meglio nella condizione di restituire i 100mila euro percepiti, in quanto non ha evidentemente mantenuto gli impegni assunti per poter beneficare di questo contributo Psr».
«Una grave leggerezza, che il Biondi come consuetudine scaricherà sugli uffici comunale, che mette a rischio il già disastrato bilancio comunale. Per il progetto in esame il Comune può infatti essere sorteggiato per un controllo da parte degli Enti preposti, tra i quali Corte dei Conti e Comunità Europea, ed allo stato attuale vedersi revocare il contributo. 100mila euro da restituire in quanto percepiti per un’opera che con oggettiva evidenza non è funzionante e funzionale rispetto alle attività previste».
«Per quanto sopra, con la mozione odierna il nostro Gruppo Consiliare impegna il sindaco e la giunta a mettere in funzione, con la massima sollecitudine, il Diurno Diffuso. Questo per evitare che sulle teste dei nostri cittadini gravi un bilancio ancor più raccapricciante di quanto già non lo sia. Una mancanza, quella degli amministratori targati Pd, che ancora una volta evidenzia una assoluta leggerezza, uno status di confusione e di approssimazione che caratterizza sempre più questa legislazione».