VETULONIA – Approdano finalmente anche in America i risultati delle ricognizioni operate sul territorio nel corso della stesura della nuova Carta archeologica dell’intero territorio comunale di Castiglione della Pescaia, esplorazioni che hanno sortito straordinarie novità.
Fra le nuove necropoli facenti capo all’antica città etrusca di Vetulonia, è stato individuato un sepolcreto situato in località Poggio Valli, a sud-ovest della frazione castiglionese.
La necropoli rappresenta una scoperta inedita in quanto non censita tra le evidenze archeologiche riportate e pubblicate nella Carta archeologica di Vetulonia da Doro Levi nel 1931.
La notizia è stata ufficializzata nei giorni scorsi dall’Amministrazione Comunale nel corso della video conferenza che ha visto la cittadina costiera fra le protagoniste del convegno annuale promosso dall’Archaeological Institute of America che si è svolto a New Orleans.
«Abbiamo presentato agli addetti ai lavori di tutto il mondo che hanno partecipato al celebre meeting archeologico annuale americano – affermano soddisfatti la sindaca Elena Nappi e l’assessore al patrimonio Walter Massetti – la nuova necropoli vetuloniese dispiegata lungo il Poggio Valli precedentemente sconosciuta, che si pone in linea di continuità con le vicine necropoli villanoviane del Colle Baroncio e de Le Dupiane».
«Nella nuova necropoli è ad oggi possibile individuare un processo di sviluppo della tipologia architettonica delle sepolture etrusche di età orientalizzante e arcaica (VII-VI sec. a.C.) – spiega il direttore scientifico del MuVet Simona Rafanelli – che conduce dalle tombe a circolo di pietre che racchiudono una semplice fossa terragna, chiusa o aperta su un lato breve, localizzati sulla spianata sommitale del poggio, alle tombe con fossa rivestita da filari in blocchi di pietra sotto piccoli tumuli cinti da tamburo, fino alle tombe a camera vere e proprie, inserite entro alti tumuli con tamburo e accessibili mediante un corridoio di accesso».
«Nel gennaio 2018 – ricordano Nappi e Massetti – abbiamo annunciato, all’interno del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, l’avvio dei lavori per la realizzazione della nuova Carta archeologica che stiamo portando avanti in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo e con il sostegno della locale Associazione culturale archeologica “Isidoro Falchi”, e che vedrà la luce quasi a cento anni di distanza da quella di Doro Levi.
«La nuova Carta – spiegano sindaca e assessore – tiene conto dei mutamenti verificatisi sul territorio comunale in questo lungo periodo e delle integrazioni sostanziali da apportare, rese necessarie alla luce, da un lato, della scomparsa di numerosi monumenti funerari non più rintracciabili sul terreno e sovente ricoperti dal fitto manto della vegetazione della macchia mediterranea e, dall’altro, dalla scoperta di nuove strutture o anche di interi sepolcreti distribuiti lungo i versanti delle colline disposte intorno a quello ove sorge l’abitato medioevale e moderno di Vetulonia, che è sovrapposto a quello etrusco-romano, riportato in luce dal medico-archeologo Isidoro Falchi alla fine dell’Ottocento».
«L’elaborazione della nuova Carta archeologica, estesa a tutto il comprensorio comunale, seppur con un focus specifico sulla frazione di Vetulonia, dove si concentrano le testimonianze archeologiche maggiormente significative – concludono Nappi e Massetti – attesta ancora una volta il nostro costante impegno nella valorizzazione del patrimonio culturale di tutto il territorio compreso nei limiti del Comune castiglionese. Una valorizzazione a tutto tondo che passa attraverso esperienze come quella delle nuove scoperte di Vetulonia, divenuta volano culturale capace di riscrivere pagine fondamentali nel libro della storia del nostro territorio».
Un libro che parte da lontano e che, nei soli ultimi quindici anni, ha conosciuto la rimessa in luce della maggiore unità abitativa residenziale, la Domus dei Dolia, nei resti della città antica di Vetulonia; la riscoperta, nel 2014, della prima tomba a circolo individuata e scavata da Falchi a Vetulonia nel 1896, il Circolo del Duce, che, divenuto oggi visitabile, ha restituito alcuni fra i più ricchi corredi funerari principeschi dell’antico centro etrusco; l’avvio, dal 2019, delle indagini in località Badia Vecchia, in collaborazione con l’Istituto Germanico di Roma, finalizzate al rinvenimento dell’antica area portuale collegata alla città etrusca localizzata in seno al bacino ove doveva estendersi nell’antichità il lago Prile; la ripresa, infine, dal 2021, in collaborazione con la Soprintendenza, dell’attività di scavo in necropoli, lungo la via dei Sepolcri, a poca distanza dai tumuli regali della Pietrera e del Diavolino, presso i cosiddetti Tumuli Gemelli.