GROSSETO – Con i suoi novantadue anni (li compirà il tre febbraio), era il parroco più vecchio di età ancora in servizio attivo nella diocesi di Grosseto. E domenica, don Giovanni Tumiatti, è ufficialmente andato a riposo dopo circa sessant’anni filati di guida di varie parrocchie.
Domenica scorsa, dunque, don Tumiatti si è congedato dalla comunità di Buriano, che ha servito negli ultimi ventitrè anni: «Lo ha fatto come un babbo quando lascia le ultime consegne ai figli: raccomandando loro, prima di tutto, di restare uniti e “attaccati a Gesù Parola” – afferma Giacomo D’Onofrio dell’ufficio comunicazioni diocesi di Grosseto – Un suo assillo, quello di innamorare i laici della parola di Dio. A Buriano lo ha fatto forgiando davvero, settimana dopo settimana, la comunità attraverso le catechesi, la lectio divina, la lettura condivisa della Scrittura, ma anche responsabilizzando i laici alla vita comunitaria. E così Buriano è davvero diventata un esempio di come anche una piccola comunità può diventare un laboratorio di quella Chiesa sinodale che il papa ora propone a livello di tutta la Chiesa».
«Don Giovanni è stato anche un grande appassionato della cura dei beni materiali. Nei ventitrè anni a Buriano ha rimesso a posto la chiesa, un gioiellino del ‘300 con stratificazioni barocche; ha recuperato oggetti e suppellettili sacre dei vari secoli, allestendo, così, una sala espositiva data, poi, in gestione al Comune di Castiglione della Pescaia. Insomma, ha pensato alle pietre e alle “pietre vive”».
«Ora si mette a riposo – prosegue Giacomo D’Onofrio – dopo che tre anni fa, sentendo il venir meno delle forze ed essendo rimasto solo dopo la morte dell’amata sorella, aveva già fatto una scelta intermedia: si era ritirato in Seminario, a Grosseto, andando a Buriano due volte a settimana (il giovedi e la domenica). Il vescovo Giovanni, che domenica ha celebrato la Messa di congedo per don Giovanni, ha esortato la comunità a mettere in atto ciò che l’anziano parroco ha loro insegnato in oltre vent’anni di presenza. Una sorta di prova del nove, insomma, rispetto ad un modo nuovo di essere parrocchia che sarà sempre più la cifra della Chiesa del futuro».
Don Tumiatti è prete da sessantasei anni ed è parroco ininterrottamente dai primissimi anni sessanta. La prima parrocchia che guidò, giovanissimo, fu Casal di Pari, la comunità più piccola e più periferica della Diocesi. Da lì, a metà anni sessanta, fu mandato Parroco a Pian d’Alma. Quando arrivò non esisteva ancora Punta Ala come la conosciamo oggi, ma è grazie alla sua intraprendenza e ad uno spirito imprenditoriale che lo hanno sempre connotato, se la costruzione della chiesa della Consolata prese avvio. Da lì, il vescovo Galeazzi lo inviò parroco a Sassofortino (1966-68). Poi, la morte improvvisa di don Biagio Bailo, spinse il vescovo a scegliere don Giovanni per gestire quella delicata eredità a Roccastrada. Fu un’impresa titanica, forse la più “tosta” per don Giovanni, che rimase a Roccastrada tredici anni, fino all”81, quando venne inviato ad Alberese. Nove anni, poi un nuovo impegno: parroco della Cattedrale per volontà del vescovo Scola. Nel 1999 l’ultimo trasferimento, a Buriano, dove ha anche concluso il suo ministero attivo, prima di ritirarsi in una struttura per preti anziani.
Alla celebrazione di saluto ha voluto farsi presente anche il Comune di Castiglione della Pescaia rappresentato dall’assessora Susanna Lorenzini.