ROCCASTRADA – “Il PD roccastradino con il sindaco Limatola in testa, dopo quella di Roccastrada, sta organizzando assemblee in tutte le frazioni per discutere sulla carenza dei medici nel proprio comune”, dice Moreno Bellettini, coordinatore comunale del circolo di Fratelli d’Italia Roccastrada.
“Come al solito, – prosegue Bellettini – solo tante chiacchiere per cercare di parare i colpi e far dimenticare che lo scempio della sanità pubblica in Toscana, con particolare riferimento a quella della medicina territoriale, parte da molto lontano, quando con la Legge 264 del 1999 introdotta dal governo Dalema e appoggiata da tutta la sinistra, fu istituito il numero chiuso a medicina”.
“Oggi, purtroppo, – commenta il coordinatore di FDI-Roccastrada – se ne vedono gli effetti e paghiamo sulla pelle dei pazienti quella scelta fallimentare. Mancano medici e operatori sanitari da tutte le parti, ma in special modo in Toscana. Regione, quest’ultima, da sempre gestita e governata dal Partito democratico che ha fatto da padre padrone nell’organizzazione della sanità toscana e maremmana. Una gestione, quella di Bezzini e compagni, che non ha tenuto conto di programmare e organizzare tra le altre cose la medicina assistenziale e territoriale, in special modo nei territori periferici e disagiati come quello del comune roccastradino.”
“Se davvero il Pd di Roccastrada e il suo sindaco, vogliono aiutare in modo serio i cittadini lasciati senza una assistenza sanitaria degna di un paese civile, lascino perdere le solite chiacchiere come attualmente stanno facendo, e vadano nelle proprie sedi regionali a denunciare quale è la vera realtà territoriale, e mettendo i propri dirigenti davanti alle loro responsabilità, con la richiesta di immediati provvedimenti per ripristinare una sanità territoriale, purtroppo oggi distrutta dalla loro incapacità legislativa e gestionale. E’ ora di dire basta alla propaganda che tutto va bene fine a se stessa, quando la realtà è un’altra. I cittadini, sono senza medici, e chiedono da subito fatti concreti, e non le solite promesse”, conclude Moreno Bellettini.