PIOMBINO – Quasi 100mila euro di sanzioni, 63 verbali amministrativi, il sequestro di oltre 5 tonnellate di prodotto ittico non tracciato o scaduto, di numerosi attrezzi da pesca utilizzati illegalmente (reti, nasse, dotazioni e attrezzature subacquee, ecc.), nonché la chiusura – congiuntamente al competente personale Ausl – di due ristoranti per le cattive condizioni igienico-sanitarie riscontrate.
È questo il bilancio delle attività di controllo del settore ittico che il personale della Guardia Costiera di Piombino ha messo in campo nel corso dell’intenso anno, appena concluso. Al culmine, il periodo delle festività natalizie ha visto il personale impegnato a tutto campo nell’operazione nazionale “Senza traccia” con controlli rafforzati, sia a terra che in mare, mirati a prevenire, individuare e contrastare ogni forma di illegalità «che possa pregiudicare in maniera significativa gli stock ittici già compromessi e alterare il principio di concorrenza leale che deve vigere sul libero mercato».
Il dispositivo messo in campo in occasione delle festività 2022 è stato coordinato a livello nazionale dal Centro nazionale di Controllo pesca del Comando generale della Guardia costiera di Roma, e a livello territoriale dai Centri di controllo Area pesca delle 15 Direzioni marittime regionali, compresa quella toscana che è guidata dall’ammiraglio Gaetano Angora. Questo ultimo sforzo, peraltro, si inserisce in un contesto di costante operatività, distribuita lungo tutto il corso dell’anno. Tra le molteplici operazioni del 2022, non si può non segnalarne alcune che spiccano per importanza o complessità organizzativa.
Attività degna di rilievo è risultata quella volta al contrasto della pesca illecita del riccio di mare, a danno della leale concorrenza economica, dell’ecosistema marino e dello sfruttamento sostenibile della risorsa ittica. I militari, grazie ad una costante, preliminare e mirata attività di intelligence sul territorio, hanno contrastato con numerosi blitz un prolungato tentativo di pesca illegale (la pesca subacquea è vietata in orario notturno e, per il riccio di mare, è previsto un quantitativo massimo di 50 esemplari a persona), arrivando ed elevare un ingente quantitativo di sanzioni amministrative ed a rigettare in mare in condizioni di vitalità circa 16.000 ricci.
Oltre alle mirate operazioni di controllo, che hanno interessato tutti gli operatori del settore – grossisti compresi – non sono mancate le iniziative solidali: si è proceduto, infatti, a devolvere in beneficienza, con la preziosa collaborazione del personale del Banco Alimentare della Toscana, un ingente quantitativo di pesce (4.383,00 Kg), sequestrato per un difetto nella documentazione comprovante la tracciabilità. Il gesto è risultato particolarmente significativo nell’attuale contesto di difficoltà economiche globali, perché ha consentito di trasformare un potenziale “spreco” dettato dall’irregolarità del prodotto, in un’opportunità, a tutto vantaggio di soggetti bisognosi e della promozione di un circuito virtuoso, votato alla riduzione degli scarti ed all’utilizzo pieno delle risorse alimentari.
I controlli, al di là della singola operazione, ovviamente non terminano qui. La Guardia Costiera italiana, infatti, conferma il proprio impegno, finalizzato a tutelare l’ecosistema marino, la fauna ittica ed i consumatori, contrastando le attività di pesca e di immissione in commercio di prodotti illegali, anche in difesa del “made in Italy” e degli onesti lavoratori del settore.