GROSSETO – “La decisione presa da parte del Cda è legittima. Il contratto di collaborazione con Clan era in scadenza il 31 dicembre 2022 e Fondazione Grosseto Cultura ha deciso di non rinnovarlo. Tutto il resto è pura demagogia dei soliti politically correct”. A parlare è il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia Grosseto per bocca del capogruppo Andrea Guidoni.
“Se il Cda di Fondazione Grosseto Cultura ha deciso di non rinnovare la convenzione con l’associazione Clan che gestiva le attività del Polo culturale “Le Clarisse” e trovare un nuovo partner per il futuro, riteniamo quest’ultima decisione legittima, e parte delle prerogative dello stesso consiglio di amministrazione”, precisa il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, Andrea Guidoni.
“Come leggiamo sulla stampa ,- proseguono i consiglieri comunali di FdI Grosseto – la solita parte politica ben connotata a sinistra, assieme ad autorevoli esponenti del Pd locale come il deputato Marco Simiani e l’assessore regionale Leonardo Marras in testa, cercano di strumentalizzare la vicenda facendo riferimento ad un * alla fine di una parola, in una non meglio specificata nota che promuoveva alcune iniziative dello scorso mese di dicembre da effettuare alle Clarisse rivolte ai bambini, imputando a quest’ultima vicenda la decisione del Cda”.
“Sappiamo benissimo tutti, – commenta il capogruppo – che la furbata di mettere un asterisco finale su una parola, è uno escamotage per inserire surrettiziamente teorie gender, per questo ha riscosso così tanta attenzione la vicenda che, se non fosse stata giustamente notata e censurata, avrebbe rappresentato un abuso da parte della cooperativa. Ma tutta questa vicenda non c’entra niente, così come non c’è stato nessun “licenziamento di dipendenti” da parte di Fondazione Cultura, la quale ha semplicemente, dopo 12 anni, interrotto una convenzione per aprire con altri la stessa, secondo la legge”.
“La scelta della Fondazione da quanto si apprende dal comunicato trasmesso a firma del Cda, è legittima, – spiega Guidoni – effettuata esclusivamente per dare una nuova e migliore impostazione alla gestione dei servizi museali che Fondazione Grosseto Cultura intende portare avanti, e non come vorrebbe far credere la solita parte politica tanto attenta al “politicamente corretto”, dettata da motivazioni politiche. È una scelta economica e migliorativa dei servizi offerti ai cittadini”.
“Quindi, come legittimo che sia, Fondazione Grosseto Cultura farà le scelte che riterrà più opportune in merito. Strade e scelte che in una libera Nazione ed in un libero mercato, sono nelle prerogative del Cda della Fondazione. Forse qualcuno ha pensato che la convenzione con Clan fosse diventata una sorta di diritto acquisito a favore di quest’ultima, in barba anche al principio di rotazione che si impone alle amministrazioni pubbliche. Fondazione ha seguito lo stesso procedimento che era stato seguito a suo tempo per le precedenti convenzioni. Tutto il resto che leggiamo sui giornali è pura demagogia e strumentalizzazione politica da parte dei soliti amici del “politically correct”, conclude il gruppo consiliare Fratelli d’Italia Grosseto.