SCARLINO -Tra due settimane, lunedì 16 gennaio, a Firenze si terrà il tavolo regionale che si occupa dei lavoratori delle aziende che operano in regime di appalto o nell’indotto Venator. «Tavolo – come spiega la Cgil provinciale – che avremmo sperato fosse convocato prima, al quale prenderanno parte anche l’assessore regionale alle attività produttive Leonardo Marras, e il delegato del presidente della Regione alle crisi aziendali Valerio Fabiani.
«La Cgil e le sue categorie – spiega la segretaria generale Monica Pagni – si sono fortemente impegnate nell’attivazione del tavolo di crisi. Perché Regione e Venator si facessero carico anche della situazione dei lavoratori delle ditte appaltatrici e di quelle fornitrici dell’indotto. Lo avevamo fatto sul presupposto di tenere insieme le tutele dei dipendenti di Venator e di quelli delle altre aziende, in un quadro unitario che attraverso gli ammortizzatori sociali consentisse di superare il momento difficile in vista di un ritorno alla normalità produttiva. Obiettivo per ottenere il quale sarebbe stato opportuno avere una continuità aziendale nella fornitura dei servizi».
«Di recente, Venator ha invece provveduto senza alcuna informazione a espletare nuove gare per la fornitura dei servizi di mensa e pulizia, individuando nuovi soggetti imprenditoriali che hanno ridotto del 50% il monte ore rispetto alla situazione precedente. A questo punto ci aspettiamo che Venator comunichi formalmente i numeri relativi alle persone impiegate nelle ditte appaltatrici e in quelle dell’indotto, che avevamo chiesto di conoscere ad agosto. Proprio per ragionare sugli ammortizzatori sociali a garanzia di chi lavora».
«Il nostro obiettivo sindacale, comunque, è quello di garantire l’integrazione al reddito ai lavoratori che hanno subito una riduzione di orario, in modo da “traghettarli” per il tempo che servirà al progressivo ritorno alla normalità, fino ad arrivare al pieno regime delle tre linee di estrazione del biossido di titanio. Cosa che comporterà incremento anche dei servizi di mensa e pulizia. Cgil, da questo punto di vista, chiede all’azienda di collaborare per trovare il modo di accordarsi con i datori di lavoro per mantenere tutti i dipendenti legati al servizio, così da garantire loro la fruizione di ammortizzatori sociali per il periodo ponte».
«Quello della qualità del lavoro e delle sue tutele è un tema strategico per questo territorio. Finora in provincia di Grosseto il settore dell’industria, a differenza di altri, è rimasto sostanzialmente estraneo a fenomeni di dumping sociale e di impoverimento del mondo del lavoro. Ci auguriamo – conclude Pagni – ci sia una volontà condivisa di continuare su questa strada».